Misure anti-terrorismo, aeroporti italiani come "gruviera": l'Italia impari dalla Turchia
Via Bonomea, 50 · Trieste
Siamo reduci da un viaggio in centro Asia, Kazkistan e Kyrghyzstan via Istanbul. Siamo rientrati da Istanbul poche ore prima del auto colpo di stato inventato ed ordito da Erdogan medesimo, come pare sempre piu' evidente che sia stato.
La sicurezza aeroportuale trovata in quei Paesi e' veramente eccezionale. Quattro controlli iniziando dall' ingresso nella zona aeroportuale, proseguendo con il controllo bagagli con scanner prima di entrare nell' edificio partenze e proseguendo fino all' imbarco.
Tanto di polizia armata e di militari in assetto guerriglia con passamontagna all' intrno degli aeroporti. Strano per noi, ma molto rassicurante sul lato sicurezza. Ti senti controllato e protetto al contempo. Tutto cio' laggiu', in terre sconosciute ai piu'.
Ma assolutamente non cosi' da noi checche' ne dica il nostro ministro pro tempore agli Interni. Venezia: il suo aeroporto e' un "gruviera", si potrebbe entrare nella sala par terre con 2 carriarmati appaiati senza che nessuno muova dito perche' non visti. Lavori in corso imperanti e quindi gran caos di tutto e di tutti.
Si allestisce un passaggio che connetta l' aeroporto con la banchina dei motoscafi: altra via di accesso assolutamente non controllata. Non c'e' ombra di divisa militare ne' di polizia. Un andirivieni di gente con carrelli, un caos di macchine e bus che non hanno il minimo controllo ne' in ingresso ne' in uscita.
Al primo piano, quello delle partenze, la scena si ripete. Zero assoluto delle forze dell' ordine. E cio' avveniva alle 11 di mattina in andata ed alle 19 in ritorno. Tutta qua la sicurezza e i controlli anti terrorismo dell' aeroporto Marco Polo di Venezia!
Il ministro attende forse una strage prima di porre rimedio e riparo a questa incredibile situazione di menefreghismo assoluto elargito ai cittadini italiani ed ai visitatori stranieri?
Sergio Lorenzutti
Giuliana Marsi