Ornitofilia, nani e campioni mondiali di rutti: il nuovo sito virale sbanca anche Trieste
Ultimamente, anche sulle bacheche di Facebook degli utenti triestini, è capitato sempre più frequentemente di imbattersi in notizie piuttosto originali a carattere anche hot, quali persone stuprate da nani, il pignoramento delle tette da parte di users (donne in questo caso) che non avrebbero pagato multe o persone che dichiarano di volere una donna al giorno.
Tutte queste ovviamente sono goliardate: non c'è nulla di reale e plausibile.
Per generare queste ed altre notizie simili basta andare sul sito https://it.pinibook.com/ , inserire i dati della persona protagonista della notizia a cui si vuole indirizzare quello che dovrebbe essere uno scherzo, il luogo e la data di nascita della vittima ed il luogo dove si vuole ambientarla. Per rendere tutto ancora più verosimile va caricata la foto del malcapitato di turno.
A questo punto la notizia è generata e condivisa sui social network, a disposizione degli amici che si possono fare quattro risate. Sarebbe anche divertente se il gioco finisse qua. Il problema sorge invece proprio adesso, in quanto molti utenti, non rendendosi conto che queste non sono notizie ma solo prese in giro, le condividono credendole vere (non entrando evidentemente nel sito, dove in calce all'articolo viene esplicitamente detto che questo è un scherzo e viene comunicata la possibilità di farlo a sua volta).
Tali notizie spesso diventando virali per i poveri inconsapevoli utenti protagonisti, che diventano così motivo di ilarità e prese in giro (talvolta anche offensive) da parte di utenti che credono a tutto quello che vedono, senza leggere la notizia con un minimo di elasticità mentale.
Infine, si può affermare che tali scherzi potrebbero anche andar bene se fossero limitati esclusivamente alla cerchia degli amici più stretti: ma visto che tale possibilità è praticamente impossibile da realizzare, la migliore opzione è quella di evitarli pensando ad altri scherzi più innocenti che non rischino di sfuggire di mano, andando a ledere involontariamente la dignità della vittima.
Luca Marsi
Sociologo