RICADUTE DEL REFERENDUM SU TRIESTE
Cara Trieste... Ora i tempi xe cambiai, nò se più feste e nò xe più carnevai....... Perchè cominciare con una parte di una nota canzone triestina? Perchè dopo il famoso e tanto atteso referendum e la vittoria schiacciante dei “NO” cosa succederà? Ci saranno i tanti agognati cambiamenti in seno alla politica italiana? E per la nostra città tutto andrà avanti o tutto si fermerà? Quante domande e quante risposte ognuno di noi si sarà già fatto, per quello che sarà il destino dell’Italia penso francamente che niente cambierà questo perchè non c’è la voglia che ciò avvenga altrimenti da quel fatidico anno in cui da molti staterelli si formava la nuova Italia, tanti annosi problemi sarebbero stati già risolti e molte problematiche che da sempre hanno frenato questo paese sono ancora presenti, ma soprattutto non è cambiato il modo di sentirsi attivamente parte di questo stato. Perchè sto facendo queste asserzioni? Perchè non serve sentirsi italiani e sventolare il tricolore quando, ad esempio, la nazionale di calcio gioca, per poi subito dopo trovare mille modi di frodare il fisco non pagando le relative tasse, (mancate emissioni delle fatture per prestazioni, scontrini fiscali, Imu, Tarsu, Canone Rai ecc.. questo perchè case e terreni esistono in natura ma non sul tavolare dei comuni) oppure lavorando “In nero..” e magari percependo in più indennità di disoccupazione, cassa integrazione o eseguendo lavori socialmente utili.... Ma questo purtroppo è una piaga che non credo verrà mai estirpata, ma la cosa che più mi preoccupa in questo momento e cosa succederà alla nostra città e più precisamente che fine faranno tutti quei progetti che incominciavano a realizzarsi per un’avvenuta e quasi insperata sinergia tra la giunta Serracchiani (di sinistra) e quella del nostro sindaco Dipiazza? (di destra) Che fine faranno il progetto del Parco del Mare appoggiato a tutti i livelli? E l’implementazione dei traffici del nostro porto? E il progetto e la valorizzazione del Porto Vecchio? Tante domande che non avranno forse una risposta anche se per il momento quello che è cambiato veramente è il governo, (più che cambiamento lo definirei un cambio di poltrone in modo che solo pochi e sfortunati... ne restino aimè senza) ma sarà questo cambiamento sufficiente per bloccare tutto e farci ricadere nell’immobilismo che ci attanagliava fino a poco tempo fa? E’ stato effettivamente un bene per Trieste tutto questo? Sembrerebbe dal risultato che i miei concittadini hanno espresso di sì anche se personalmente molti dubbi mi attanagliano, ma l’unica speranza che ho e quella che sia io a sbagliarmi e a farmi tanti problemi e che in fondo in fondo tutto resterà come prima e che in questo importante momento di cambiamenti favorevoli che sta vivendo la nostra città, tutti abbiano pensato bene a quello che facevano. Concludo con un grande e affettuoso augurio di buone Feste a tutti, (compreso le testate che mi stanno sopportando da lungo tempo...) ma soprattutto alla mia amata Trieste che sempre abbia dentro di se la forza d’andare avanti, orgogliosa e fiera come lo sono quelli che l’amano veramente e che possa ritornare ad essere quella città importante che tutti in Europa e nel mondo conoscevano. Fabricci Paolo