UN GIURAMENTO CHE SI POTEVA EVITARE
Molte persone con cui parlo del problema tra il Friuli e la Venezia Giulia mi dicono che questa diatriba è una mia fissazione e che ormai l’antagonismo tra queste due nostre realtà è ormai acqua passata. A prescindere che io come tante altre persone, (anche di provata cultura) continuo ad asserire che questo idioma è un dialetto e non certo una linguae penso che si potrebbe evitare in certe circostanze il far riacutizzare tali situazioni. Perchè ho fatto tutta questa prefazione? Solo perchè ho letto che il giuramento di molti nuovi membri del consiglio regionale è stato fatto in doppia “Lingua” e cioè in friulano e italiano, e addirittura in latino e italiano.(oltre che nelle lingua tedesca e slovena) A questo punto mi domando: ma perchè nessuno dei nostri rappresentanti triestini non ha avuto il coraggio di farlo, sia pure in modo ironico, nel nostro meraviglioso dialetto visto che lo si è potuto fare nei vari altri modi? E perchè, secondo fonti del nostro quotidiano locale, il numero di persone che si sono prodigate a farlo in friulano sono aumentate di molto rispetto al 2013? Se non si voleva far continuare questa diatriba non era meglio evitare questa inutile performance? Premetto che lo sloveno e il tedesco sono effettivamente lingue parlate a ridosso dei confini della nostra Regione, e sono anche d’accordo che tutti hanno il diritto e il dovere di mantenere le proprie radici e anch’io lo faccio essendo orgoglioso della mia città e del suo dialetto, ma da questo a imporlo in sedi come quella regionale dove convivono identità sicuramente diverse, forse sarebbe stato meglio evitarlo. Concludo con una sola nota ed è quella che se veramente si vuole che la nostra Regione resti unita veramente bisogna far sì che queste situazioni spariscano e ben venga che ognuno festeggi le proprie tradizioni locali e anzi sarebbe bello anche che i molti triestini di qualunque ceto sociale siano imitassero proprio i friulani in questo, dimostrando così più attaccamento alla propria città e al proprio dialetto e perchè no anche organizzando una giornata dedicata alla nostra triestinità come si fa in Friuli e se poi questa coincida o meno con quella da dedicare a Maria Teresa lascio agli organizzatori l’ardua sentenza, sempre naturalmente che tutto questo ognuno lo faccia a casa propria e non in quella “Comune” come può essere quella del Consiglio Regionale. Fabricci Paolo