Zara, magliette con la stella di Davide: la Shoah dimenticata
E' notizia attuale del ritiro da parte del colosso "Zara" di una maglietta per bambini a strisce orizzontali con una stella di Davide attaccata nella zona del cuore. Immediata è stata l'indignazione a livello planetario per l'incredibile somiglianza con le uniformi utilizzate dai nazisti. Il gruppo si è giustificato affermando che tale shirt avrebbe dovuto essere nelle intenzioni originali un omaggio ai film western: ma un occhio attento, con un minimo di cultura storica, nota subito che la divisa (visibile in foto) assomiglia a ben altro che ad un uniforme da sceriffo americano.
Alla mente vengono subito le terribili immagini della Shoah, dei campi di sterminio dove venivano internati e massacrati ebrei, zingari, musulmani, disertori, nemici del regime nazista. Ogni categoria di persone aveva il suo stemma di riconoscimento sull'uniforme: ad esempio il triangolo verde ad esempio identificava i criminali comunali, quello rosa gli omosessuali, quelli rossi i politici ed appunto la stella di Davide gli Ebrei.
Tale uniforme (che fa venire seduta stante alla mente il tristissimo film "Il bambino con il pigiama a righe") venduta nella piattaforma online dal gruppo Zara è esattamente la medesima di quella indossati dai piccoli ebrei ad Auschwitz, Birkenau, e negli altri campi di sterminio, con la sottile differenza che i prigionieri avevano le uniforme a righe verticali, queste sono invece orizzontali.
Si fa fatica a credere che gli ha disegnato e realizzato tale offesa alla memoria di milioni di morti non si sia accorto della somiglianza così netta. Qualora ci sia stata l'intenzionalità, va aggiunto che su tali tragedie non ci si dovrebbe mai lucrare sopra, creando polveroni a mero scopo di marketing (che diventa poi, come in questo caso, un boomerang per l'azienda, che ha dovuto ritirare immediatamente il capo dal mercato online).
Chi occupa determinate posizioni aziendali, siano esse nel reparto pubbliche relazioni, comunicazione, marketing o responsabile delle collezioni, dovrebbe avere un background culturale di base ben definito e strutturato, di cui la conoscenza della storia dovrebbe essere elemento imprescindibile.
La memoria non si cancella, non si offende ma va rispettata e tramandata ai posteri.
Rispettiamo chi ha perso la vita a causa di folle utopie collettive.
Luca Marsi
Sociologo