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A Parola data: "Raddrizzare la Concordia"

"Se riuscirà l'operazione? In che percentuale? Io dico al 100% e in ogni caso me ne assumo completamente tutta la responsabilità".Così parlò il prefetto Franco Gabrielli capo del Dipartimento della Protezione civile alla vigilia delle operazioni...



"Se riuscirà l'operazione? In che percentuale? Io dico al 100% e in ogni caso me ne assumo completamente tutta la responsabilità".

Così parlò il prefetto Franco Gabrielli capo del Dipartimento della Protezione civile alla vigilia delle operazioni di raddrizzamento della nave da crociera Costa Concordia.

Spesso in questi anni abbiamo avuto la sensazione che l'Italia era un paese allo sbando, in preda alle correnti, per non dire delle mode politiche del momento e come se fosse una comunità di individualità più portate a seguire la parola d'ordine in voga in un certo periodo che non fatta da persone idonee al ragionamento razionale, riflessivo, costruttivo e perdurante. Il prefetto Gabrielli, ricordiamolo, ha preso assai poco tempo fa il posto del suo illustre predecessore, Guido Bertolaso, uomo di polso e molto più d'immagine, ma trascinato nel baratro giudiziario in un laccio di scandali che ne avevano minato la funzione.

Se c'era un orgoglio che tutti in giro per il mondo ci invidiavano e copiavano era proprio la nostra Protezione civile, nata, si può dirlo a buon diritto, nella nostra regione all'indomani del terribile terremoto del Friuli nel 1976.

E anno dopo anno è cresciuta e si è saputa dare, grazie all'impegno di Governi lungimiranti, una struttura degna delle Forze armate.

Poi, come sempre accade, in un paese schizofrenico come il nostro, basta uno schizzo di fango per recare scoramenti e disimpegni.

Ricostruirne la credibilità non è stato facile, ma Gabrielli ci è riuscito.

Prima di questa vicenda la Protezione civile ha lavorato come suo stile con impegno e senza tanti clamori di tromba a risolvere terremoti, nubifragi, frane e valanghe che sul nostro territorio sembrano non mancare mai al punto che parlare di emergenza pare certamente un eufemismo.

Eppure parole come quelle di Gabrielli non le sentivamo da tempo: in politica, nelle aziende, negli ospedali e, in definitiva, ovunque, l'Italia ha bisogno di responsabilità, di rischio, di sapersi mettere in gioco.

La vicenda del più grande raddrizzamento di una nave negli Stati Uniti sarebbe stata venduta ai media come l'ottava meraviglia dell'universo.

Ne sarebbero nati colossal e serie tv: anche qualche soap opera. Forse anche qualche video musicale o un musical teatrale.

Noi, meno prosaici e assai meno portati per le autocelebrazioni godiamoci con legittimo orgoglio le dirette tv e i meriti del lavoro italiano.

Ricordiamoci semmai che di Concordia ne abbiamo bisogno proprio tanta per raddrizzare un Paese che, in ogni caso, per la sua storia, la sua cultura e il suo patrimonio non può restare allo sbando.



Simone Momianesi

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