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La 21km de la Corsa della Bora dell'atleta vicentino Christian Maltauro

Lo scorso anno ha partecipato alla prima edizione di S1Half, la 21km de La Corsa della Bora che da Opicina porta fino a PortoPiccolo Sistiana. Tagliato per quinto il traguardo, si è ritrovato con la medaglia da secondo classificato. “Merito” di un regolamento intransigente che ha portato varie squalifiche, anche tra i premi classificati, e che ha premiato sì la prestazione atletica, ma anche il rispetto delle regole. Ecco la storia di Christian Maltauro, atleta di Valdagno, che ha scoperto la bellezza di Trieste proprio grazie a La Corsa della Bora.

Christian come è nata la tua passione per il trail?

Da sempre vado in montagna a camminare. Poi ho iniziato ad arrampicare e a fare alpinismo. A un certo punto, per scherzo, ho provato una gara di corsa. Da lì ho iniziato a ridurre l'arrampicata per concentrami sulla corsa e visto che amo la montagna, e in questo modo posso viverla non solo al weekend, è nata la passione.

Così hanno iniziato ad arrivare  i risultati...

Amo le gare lunghe, ho cominciato subito con skymarathon da 40-50km o come la Transcivetta una 80km dalle mie parti. Ho preso le gare come uno stimolo per correre e allenarmi di più. Qualche risultato da podio è arrivato, ma soprattutto la consapevolezza di esser migliorato molto: in un paio d'ore adesso arrivo dappertutto, parlo di cime come Carega, Pasubio, le piccole Dolomiti della mia zona, tutte belle. Una volta mi sarebbe sembrato impossibile.

Come sei arrivato a Trieste a La Corsa della Bora?

L'ho scoperta su Facebook. C'erano tanti amici che ne parlavano e poi avevo conosciuto, anche se non particolarmente bene, l'organizzatore, Tommaso de Mottoni. Con la scusa di vedere qualche nuovo sentiero, ho deciso di venire a Trieste.

Come hai trovato il percorso?

Il territorio mi ha stupito: pensavo di correrla tutta in velocità. Invece, a parte i primi chilometri praticamente in piano su sterrato (ndr quelli della Napoleonica), ho trovato tratti impegnativi, come un tratto tecnico su sentiero che neanche alcune discese in montagna mi hanno messo così in difficoltà. Nel complesso è un percorso molto bello. Ci vuole ritmo, è tutto un saliscendi in mezzo agli alberi, un single-track.

Da amante delle tue montagne, come hai trovato questo paesaggio?

Trieste non la conoscevo molto, ci son “passato per sbaglio” andando in ferie oltreconfine. L'ho scoperta grazie a La Corsa della Bora. Stupendi i sentieri e la vista sul mare, il porto (ndr Portopiccolo) e poi, vista la mia passione per l'arrampicata, ho visto falesie niente male. Ho consigliato a tutti di venirci, merita veramente.

Che ne pensi delle polemiche sul regolamento troppo severo?

Ho fatto i complimenti all'organizzazione: di trail e di corse in montagna che ti danno liste di materiale obbligatorio lunghissime e improponibili, ma che poi controllano sì e no quasi niente, ne ho viste parecchie. Così capita che i primi 10 non abbiano niente, e dietro arriviamo io e i semplici runner come me, con tutto il materiale. Non fa piacere... Soprattutto i primi son stati stangati giù di brutto. L'organizzazione ha squalificato il primo e il secondo classificato perchè non avevano la dotazione. Ha fatto benissimo. Una bella lezione: o ti adegui come tutti o sei fuori. Una rivincita per i semplici runner. È la prima gara che ho visto agire così. Io tra l'altro che ero subito giù dal podio, mi son ritrovato secondo.

Anche quest'anno il 6 gennaio sarai a Trieste?

Torno sicuramente e porterò anche altre persone. Poi ho saputo che son stati cambiati gli ultimi chilometri su asfalto con un nuovo bel finale sugli scogli.

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