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La Triestina di oggi: una situazione da brividi

10.37 - Sono tanti i problemi che emergono in casa della Triestina e a tutt'oggi non si vede ancora quali potranno essere le soluzioni.

Riceviamo da Dante di Ragogna "storico " della Triestina e pubblichiamo:
La tifoseria "ufficiale", che si riconosce nel Centro di coordinamento, ha votato in assemblea la concessione in comodato gratuito del marchio alabardato, di sua proprietà, agli attuali reggitori della Triestina.
Preciso reggitori e non proprietari, come in tanti si ostinano a scrivere, perchè la Triestina non  è stata ancora ufficialmente acquistata da alcuno.
I romani hanno fatto una offerta, superiore a quella dei friulani, e con un preliminare hanno messo un piede dentro l'uscio della società, riservandosi una decisione definitiva entro il 30 settembre.
Quello che era rimasto l'ultimo esponente con poteri della tignosa coppia, già proprietaria della Triestina, ha dato le dimissioni, per cui al momento la società non ha dirigenti.
La qualifica di presidente, troppo generosamente e affrettatamente elargita al signor Pontrelli, è un  errore di valutazione della situazione esistente 
Nessun dirigente, nessun presidente , ma c 'è solo una persona  che gestisce la società, con  scadenza già fissata. in  base a quanto disposto nel preliminare.
   Altro problema scottante e reale è la disponibilità dello stadio Rocco, il cui fondo è stato rovinato dal concerto che forse ha fatto bene alle casse del Comune ma  non  al terreno di gioco.
Adesso si tratta di rimettere in sesto il manto erboso, ma il sindaco  Cosolini dovrebbe badare anche ad un  altro aspetto del problema.
I  conti per quanto riguarda l'affitto sono stati saldati? 
Se  non  lo sono stati, come è possibile continuare ad affidare alla cieca l'utilizzo dell'impianto comunale?
A chi spettava di provvedere al saldo?
Evidentemente spettava alla vecchia proprietà camerunense - kossovara, Ma i nuovi arrivati, con l'offerta di acquisto, avrebbero dovuto impegnarsi a saldare tutti i debiti iin  giacenza, se era una offerta seria e  concreta.  E se l'offerta è carente sotto questo aspetto, il minimo  che possa fare il Comune è negare lo stadio agli aspiranti proprietari  romani.
   Vengo adesso al problema del marchio e ai "paletti" che ottimisticamente erano stati ritenuti capaci di rendere impossibile la sua concessione, perchè la controparte avrebbe ritenute inaccettabili  le  clausole fissate dal documento messo a disposizione.
Ma le cose non  sono andate così: il documento è stato accettato senza una piega, ma ci si è premurati, nei commenti sulla faccenda, di precisare che eventuali penalizzazioni a carico  della Triestina per inadempienze fiscali da parte della precedente proprietà non  sarebbero state  considerate invalidanti agli effetti di un ritiro del marchio  concesso in comodato per un  anno.

In parole povere, la nuova (aspirante...) proprietà non  va ritenuta responsabile nè è tenuta a pagare alcunché per le inadempienze dei proprietari esautorati dal preliminare.
   In oltre sessanta anni di attività giornalistica vicino alla Triestina ho conosciuto tantissimi giocatori, tanti sono davvero amici.
Ricevo telefonate piene di dolore e di  sconcerto da parte loro,  Mentre scrivevo questa nota, mi ha chiamato un ex alabardato di Udine,  classe 1929, attaccatissimo alla Triestina e a Trieste.
Queste le sue parole: .  "Ma  a Trieste non riuscite proprio a  costruire una Triestina affidata in mani serie?".
Ecco, sono  rimasto in silenzio, umiliato e partecipe, pensando a quanto è successo in queste ultime settimane.
  Trieste dormi... Non è una canzone: è  il  marchio di fabbrica della città dei  meloni.
   Dante di Ragogna

  

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