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Pallanuoto Trieste, Andrea Brazzatti: “Credo nei mezzi delle orchette, raggiungeranno l’obiettivo”

Parla il direttore sportivo: “Soddisfatto di questa prima parte di stagione. Ma concentrazione alta”

Nonostante la lunga pausa dei massimi campionati nazionali, la Pallanuoto Trieste continua a lavorare per affrontare al meglio la seconda parte di stagione. Intanto, a cavallo tra fine 2019 e inizio 2020 è tempo di bilanci, ma soprattutto di tracciare bene gli obiettivi, per proseguire nel modo giusto questo primo, storico, anno in cui per la prima volta nella sua storia la società triestina milita nei tornei di A1 maschile e A1 femminile. Ne parliamo con il direttore sportivo Andrea Brazzatti. Iniziamo dalla A1 maschile. La formazione di coach Bettini ha dimostrato di poter dire la sua nelle parti alte della classifica...

«Sono molto soddisfatto dall'atteggiamento e dalla mentalità che i ragazzi hanno messo in vasca in questa fase iniziale di campionato. Il quinto posto è la dimostrazione dell’ottimo lavoro fatto sul piano atletico e ancora di più a livello mentale. Devo fare i complimenti a Daniele Bettini, dopo un anno di rodaggio sta riuscendo in questa stagione a trasmettere al meglio la sua idea di gioco, oltre a dimostrare le sue doti di trascinatore».

Ci sono delle recriminazioni o lati negativi dopo 11 gare disputate? «Nelle ultime due uscite del 2019 non siamo stati all'altezza di quanto espresso fino a quel punto. Ci siamo rilassati e abbiamo pagato per questo. È importante capire cosa non ha funzionato per correggerlo in situazioni future, teniamo presente che ci confrontiamo con avversari di altissimo livello che non perdonano cali di concentrazione. Anzi, non aspettano altro per punirti...». Come si prepara la squadra alla ripresa del campionato? «Siamo nuovamente in vasca e in palestra. È fondamentale ritrovare al più presto la condizione fisica per esprimerci al meglio delle nostre potenzialità. Abbiamo in programma anche alcuni common-training e amichevoli con squadre blasonate come An Brescia e i croati del Sebenico, che ci serviranno per provare schemi e situazioni di gioco».

Qual è l'obiettivo del 2020? «Puntiamo al quinto posto. Non nascondo che dopo le difficoltà della scorsa stagione siamo stati bravi a ribadire prima di tutto a noi stessi un messaggio chiaro: di playout non ne vogliamo sentire neanche parlare. Obiettivi ambiziosi determinano progetti sportivi vincenti, ed è con questa mentalità che ci stiamo approcciando alle partite».

Per quanto riguarda la squadra femminile, il "battesimo" in A1 non è stato dei più semplici...«Nel girone di andata abbiamo conosciuto le nostre avversarie, e di certo ora sappiamo che nessuno ci regala niente. Dispiace per le tante gare in bilico fino all'ultimo e da cui siamo usciti sconfitti. Nonostante i 3 punti maturati e una classifica non troppo positiva, le ragazze si stanno comportando bene. Bisogna tenere presente che siamo la formazione più giovane del campionato e la stragrande maggioranza delle orchette è alla prima esperienza in questa categoria. L'innesto di due giocatrici di livello come Polina Kempf e Dafne Bettini, due talenti di grande prospettiva, ha inciso positivamente sul gioco. Un ringraziamento particolare va a Ugo Marinelli, che ha guidato la squadra in un momento fondamentale mettendo a disposizione la sua esperienza. Il rientro di Ilaria Colautti alla guida tecnica caratterizzerà la seconda parte di stagione».

In questo caso, qual è l'obiettivo? «Lo dico senza mezzi termini: la salvezza. E aggiungo che credo nei mezzi e soprattutto nella passione delle nostre ragazze». Per quanto riguarda il settore giovanile, che indicazioni ci sono?

«In questa stagione in particolare abbiamo investito a livello economico e organizzativo sui più giovani. Non possiamo fare altrimenti, ci troviamo isolati da un punto di vista geografico e l'unico modo per assicurare un futuro agonistico roseo alla società è puntare sui talenti del territorio. Una politica che finora ha dato i suoi frutti, se penso a giovani del calibro di Mezzarobba, terzo al Mondiale Under 20, Podgornik, Spadoni e Zadeu, o anche al giovanissimo Mladossich, campione europeo Under 17 con la nazionale. Sono fiducioso, la strada è quella giusta».

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