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Roberta di Camerino, Sfiorate le 10.000 Presenze alla Mostra Aperta fino a domenica

“Roberta di Camerino. La rivoluzione del colore”, la grande mostra legata al tema della moda inaugurata nell’ottobre 2010,  al Civico Museo Revoltella, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, sfiora le 10.000 presenze...

"Roberta di Camerino. La rivoluzione del colore", la grande mostra legata al tema della moda inaugurata nell'ottobre 2010, al Civico Museo Revoltella, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, sfiora le 10.000 presenze.

Un'elevatissima affluenza - a due giorni dalla chiusura (domenica 30 gennaio) -per una delle più significative esposizioni intervenute a celebrare una tra le più innovative e originali stiliste del Novecento, a testimonianza dell'interesse sempre vivo e attuale da parte del pubblico verso la moda e le grandi firme che la rappresentano.

"Abbiamo voluto rendere omaggio - commenta l'assessore alla Cultura Massimo Greco - alla stilista veneziana recentemente scomparsa, che caratterizzò in maniera rilevante il mondo della moda, tra gli anni '60 e '70, non a caso ricordandola in concomitanza con la "Barcolana", ben conoscendo la grande passione per il mare che la accompagnò per tutta la vita, accanto a quella sartoriale.
E se vogliamo, anche in tal senso, la mostra su Roberta di Camerino è seguita "naturalmente" alle altre precedenti grandi mostre che il Comune ha dedicato a stilisti di 'area adriatica': Missoni, Mila Schon, Raffaella Curiel."

Con la stilista veneziana si entra nel mondo nuovo del 'total look', fatto di abiti ma soprattutto di accessori, nel quale Roberta di Camerino si è distinta per aver operato, a partire dagli anni '50, una vera rivoluzione, la 'rivoluzione del colore' a cui si è ispirato il titolo dell'esposizione. Lo "stile Roberta" portò fin dall'inizio una ventata di novità e di freschezza nel mondo della moda, e negli anni Sessanta cominciò a interessare anche altri accessori dell'abbigliamento femminile, foulards, ombrelli, valigie, per trovare infine un altro campo di sperimentazione nell'abito da giorno e da sera; per il quale inventò il "trompe-l'oeil", in cui i revers, i bottoni, le pieghe, le cinture non sono reali ma semplicemente stampate sul jersey: un'altra invenzione straordinaria che negli anni Settanta fece di Roberta di Camerino il marchio più amato dalle donne che puntavano non solo sulla bellezza, ma anche sulla praticità dell'abbigliamento. La produzione in serie di questi abiti fu avviata proprio a Trieste nel laboratorio "Mearo", che occupava uno stabilimento del Porto Vecchio e che aveva una boutique nella centralissima Piazza della Borsa.

Realizzata grazie al Gruppo Sixty, proprietario della storica collezione, la mostra - che ha esposto una sessantina di borse datate dai primi anni '50 fino ai '70, una ventina di abiti e numerosi ombrelli e foulards - ha puntato anche sull'inusuale accostamento tra le creazioni della stilista e le opere di grandi maestri dell'arte italiana, da Previati a De Chirico, da Sironi a Carrà, da Casorati a Savinio. Un intreccio fra arte e moda che non è una novità per la Galleria triestina d'arte contemporanea che ha già sperimentato questa formula vincente ospitando gli abiti delle sorelle Fontana e di Balestra, così come non è cosa insolita per Trieste offrire suggestive passerelle all'alta moda.

A corredo della mostra, è stato anche pubblicato un variegato catalogo con molte immagini della Camerino, dei suoi laboratori, dei personaggi che ha frequentato e dove sono riprodotti i pezzi esposti, introdotti e commentati da Arianna Boria.

Al Revoltella sono state realizzate anche diverse attività collaterali alla mostra, tra le quali "Un aperitivo con Roberta", sezione dedicata alle collezioniste triestine di oggetti firmati dalla celebre stilista che ha esposto una quarantina tra borse, per gentile concessione delle proprietarie, di ogni forma e colore, assieme a capi di abbigliamento. A testimonianza dell'eleganza e del buon gusto delle raffinate signore che animano la vita sociale e mondana di Trieste.

Inoltre, sempre all'interno del Museo, l'iniziativa "Roberta di Camerino, tè delle cinque con visita guidata", un appuntamento speciale, un modo per ammirare la collezione degustando tè e pasticcini che ha avuto successo tra le signore che hanno vissuto l'epoca delle creazioni della stilista, apprezzata però anche dalle giovani appassionate di vintage. Nell'ambito degli appuntamenti del 'Revoltella dei bambini' è stato infine pensato un laboratorio speciale didattico-artistico, per catturare l'attenzione dei più piccoli, dai 6 ai 10 anni, con "Il gioco delle borse" .

Ma le sorprese al Museo Revoltella non sono finite qui. Il binomio 'arte-moda' alza il tiro e punta ancora in alto, progettando, con molta probabilità, di ospitare nelle sue sale, tra luglio e settembre, in occasione della ricorrenza del decennale, la grande manifestazione internazionale nata a Trieste e promotrice di giovani talenti stilisti, denominata ITS. Un'altra preziosa opportunità per rilanciare l'immagine della città nel settore affascinante della creatività.

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