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Teramo amara per l'Unione, un tiro basta agli abruzzesi per cogliere i tre punti

Il trittico di partite settimanali si chiude con la trasferta più lunga del campionato per i rossoalabardati, ospiti di un Teramo affamato di punti e spronato dai propri tifosi lungo l’arco dell’intera settimana. Si affrontano le due squadre che hanno fin qui ottenuto più pareggi in stagione, la posta in gioco per motivazioni diverse è piuttosto alta e i due allenatori propongono assetti sulla carta votati all’attacco. Padroni di casa col 3-4-3, nel quale Sales e Ventola sono gli esterni di centrocampo, Gondo terminale offensivo centrale ed esterni offensivi Sandomenico e Bacio Terracino. Unione con diverse assenze e un 4-4-2 nel quale Troiani viene riproposto dal 1’, sulle corsie agiscono Petrella e Mensah mentre il tandem offensivo vede Pozzebon accanto a Rachid Arma.

Avvio sostanzialmente equilibrato e senza troppe emozioni, se si eccettua un timido tentativo dai venti metri di Meduri al 3’ e una trattenuta molto più che sospetta su Troiani al 9’, su punizione dalla trequarti destra di Lambrughi. Triestina che pare essere in controllo del gioco ma al primo affondo i padroni di casa passano: su rimessa laterale erroneamente assegnata al Teramo, un colpo di testa di Gondo lancia in due contro uno Bacio Terracino e Sandomenico, assist del primo e tocco vincente del secondo sull’uscita di Boccanera.

L’episodio infonde entusiasmo al Teramo il quale pur non creando pericoli, riesce a rendere sterili i tentativi alabardati intasando gli spazi in fase difensiva. Sfida nervosa e condotta agevolata da Viotti, che spesso scontenta gli alabardati, in ogni caso più “teneri” di fronte ad avversari motivatissimi. Un paio di tentativi di Petrella non trovano lo specchio della porta, così come un gran numero di Mensah sulla sinistra nei minuti finali non viene seguito da un assist adeguatamente preciso per i compagni. Il teramo rimane asseragliato nei propri venti metri e porta all’intervallo il vantaggio di misura ottenendo il massimo col minimo sforzo.

Si riparte con gli stessi effettivi in campo e la Triestina che si fa vedere con grande pericolosità al 4’, quando Pozzebon indirizza col mancino dal limite all’angolino basso trovando Calore in tuffo decisivo a mettere in angolo. Il copione del primo tempo prosegue nella ripresa, grande densità teramana nei propri venti metri, Triestina che cu prova con più convinzione ma senza trovare pericolosità con la giusta continuità. Al quarto d’ora Palladini toglie dal campo Sandomenico e Bacio Terracino ed inserendo Tulli e Varas. Poco meno di 10’ più tardi è la Triestina ad inserire Hidalgo per Petrella, sportivamente applaudito dal suo ex pubblico. Poco dopo l’Unione cambia i terzini, con Bajic e Maesano per Troiani e Pizzul, mentre il Teramo inserisce Fratangelo per Gondo. Alla mezz’ora è ancora il destro di Pozzebon a creare un grosso brivido alla retroguardia di casa, il suo tiro a giro termina a una spanna dal palo lungo. Poco dopo l’Unione si gioca la carta Acquadro per Meduri, mentre a 4’ dal 90’ è Ilari nel Teramo a subentrare a Graziano (crampi per lui). Il bunker abruzzese resiste senza troppi affanni (e con una rissa innescata da Lulli e per la quale pagano col rosso, oltre all'attaccante anche Bajic e Hidalgo) nei 5’ di recupero e la sfida si conclude con tre punti preziosissimi per i padroni di casa e un conseguente doloroso stop per gli alabardati.

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