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Triestina, l'ira di Mister Ferazzoli: «Non accetto la mancanza di cattiveria»

La sconfitta interna contro la Clodiense allontana tremendamente la Triestina dalla salvezza diretta, ora distante otto lunghezze

La sconfitta interna contro la Clodiense allontana tremendamente la Triestina dalla salvezza diretta, ora distante otto lunghezze: «Questa volta siamo stati colpiti in ‘zona Triestina’ – confessa con amarezza il tecnico Giuseppe Ferazzoli -. Abbiamo vissuto una giornata altamente negativa fin dal principio eppure la squadra era riuscita a riprendere in mano la partita. Avrei capito e accettato di subire nel finale un gol in contropiede, ma è dura digerire una rete su calcio piazzato in dieci contro quattro. Continuiamo a trascinarci problemi sulle palle ferme dal’inizio della stagione. Mastroianni è saltato indisturbato: è un errore imperdonabile e inaccettabile».

Cosa avrebbe cambiato un pareggio?
«Poco visti i risultati provenienti dagli altri campi con le vittorie di Legnago e Tamai. Per poter continuare a sperare nel miracolo della salvezza diretta ci servivano i tre punti. Ora dobbiamo continuare a lottare per conquistare la migliore posizione in classifica e disputare i play-out col fattore campo favorevole».

Si aspettava una Clodiense così agguerrita?
«I veneti, insieme alla Sacilese, giocano il calcio più bello del girone. La nostra giornata negativa è stata sorprendente e i giocatori sono i primi ad essere delusi della prestazione. Ad ogni modo non è arrivato il momento di piangere, c’è ancora un obiettivo molto importante da raggiungere».

Come mai non si è vista la Triestina brillante di qualche settimana fa?
«Già a Montebelluna siamo stati disordinati. Siamo in fase di regresso come dimostra il nostro modo di giocare. Nonostante una prova generale sottotono potevamo giocarci la vittoria nei minuti finali. Quello che non accetto è la mancanza di cattiveria».

Un giudizio sulla prova di Rocco.
«Nulla da dire per impegno e abnegazione. Il nostro bomber non sta vivendo un momento bellissimo, ma mette in continua apprensione le difese avversarie. Dobbiamo saper vincere anche senza i suoi gol. Quello che mi preoccupa, invece, è lo stato mentale della squadra: non dobbiamo fermarci proprio ora».

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