Sono 37 gli arresti eseguiti in diverse province da guardia di finanza, carabinieri e polizia, su richiesta della procura di Messina. Tutti i soggetti indagati sono appartenenti o indiziati di appartenere alla famiglia mafiosa di Tortorici in provincia di Messina. Uno di loro si trovava nel capoluogo isontino al momento dell'arresto. Tra le accuse anche truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso, riciclaggio e autoriciclaggio
Nelle indagini si è scoperto che Fabio Gaiatto, noto “faccendiere” già implicato in un giro di trade finanziario dai risvolti oscuri, aveva iniziato ad investire capitali in Croazia. Quando da Pola sono partite le denunce nei suoi confronti e le autorità croate avevano disposto il blocco delle società e dei conti correnti
Il Procuratore Capo di Trieste ha fatto riferimento più volte all'esiguità delle forze a disposizione per combattere la criminalità organizzata. "La rilevanza e il sotto testo di questo tipo di operazioni è la ritualità degli investimenti da parte dei camorristi nel nostro territorio"
Secondo la deputata del Partito Democratico "e dimensioni finanziarie del fenomeno estorsivo, le ramificazioni nazionali e internazionali e il ricorso a metodi coercitivi messi in luce dalle indagini, ci fanno capire che dobbiamo gettarci alle spalle anche solo il ricordo di Trieste come 'isola felice'
L'ordine di carcerazione ha raggiunto un "commando" di napoletani che controllava il "faccendiere" Fabio Gaiatto. Mandati al nord per rientrare in possesso, con metodi mafiosi, di un investimento di oltre 10 milioni di euro fatti in Croazia e mai più tornati indietro. Tutti i dettagli
Il presidente del gruppo Cinque Stelle al Senato Stefano Patuanelli e Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia: "L’operazione contro i Casalesi a Trieste dimostra quanto sia forte ancora il clan casertano e quanto sia profonda la penetrazione mafiosa al nord"
L'accusa è di estorsione aggravata da metodi mafiosi. Le persone arrestate avrebbero minacciato imprenditori italiani e stranieri al fine di favorire gli interessi del clan dei Casalesi. Perquisizioni in tutta Italia