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Dalla floricoltura all'oleoturismo, le agevolazioni della Legge di Bilancio per il settore agricolo

Tra le diverse novità della Legge di Bilancio 2020, parliamo oggi delle agevolazioni fiscali a favore del settore e degli imprenditori agricoli, ovvero i benefici tributari che riguardano in particolare la floricoltura, gli investimenti nelle colture arboree e l’oleoturismo

Tra le diverse novità della Legge di Bilancio 2020 e come ci spiega Fisco Oggi, la rivista dell'Agenzia delle entrate, parliamo oggi delle agevolazioni fiscali a favore del settore e degli imprenditori agricoli. Stiamo parlando dei benefici tributari che riguardano in particolare la floricoltura, gli investimenti nelle colture arboree e l’oleoturismo. Scopriamoli nel dettaglio.

Floricoltura

Un'agevolazione che prevede, nel dettaglio, l’introduzione di un regime forfetario per la determinazione del reddito d’impresa che deriva dalle attività dirette alla commercializzazione di piante e prodotti della floricoltura, acquistate dagli imprenditori agricoli florovivaistici, nei limiti del 10% del volume d’affari, da altri imprenditori agricoli. In questo modo, è possibile determinare il reddito applicando ai corrispettivi ricevuti da terzi un coefficiente di redditività del 5%.

Investimenti nelle colture arboree

Previsto per il triennio 2020-2022, anche un incremento del 20% della quota di ammortamento che gli imprenditori agricoli potranno dedurre dalle imposte sui redditi, in relazione alle spese sostenute per gli investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali. L’agevolazione comprende le colture di vite e di olivo, i frutti maggiori (pero, melo, pesco), gli agrumi, i frutti minori, i piccoli frutti, i frutti tropicali e subtropicali e le piante forestali.

Oleoturismo

Per chi invece coltiva ulivi e produce olio, la Legge di Bilancio 2020, interviene a sostegno del settore estendendo il regime speciale previsto per l’enoturismo anche all’oleoturismo, ovvero tutte quelle attività che favoriscono la conoscenza della coltura dell’ulivo svolte nel luogo di produzione, incluse l’organizzazione di visite e l’esposizione degli attrezzi utilizzati, la degustazione, anche accompagnata da alimenti, e la commercializzazione dell’olio prodotto nell’azienda, le iniziative didattiche e ricreative organizzate sul posto e così via. Nel dettaglio, gli imprenditori agricoli che organizzano gite e attività turistiche e didattiche nei loro uliveti (escluse le società di capitali e gli enti commerciali) possono determinare l’imponibile Irpef applicando ai ricavi derivanti da tali iniziative, al netto dell’Iva, un coefficiente di redditività del 25%. Per quanto riguarda l’Iva, invece, è prevista una detrazione forfetaria del 50% sull’imposta applicata alla prestazione.

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