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Il fronte del no

Chiamata alle armi dei No ovovia: "In corteo contro la grande bugia"

La partenza della manifestazione di protesta è prevista alle 17 di venerdì 17 giugno. "Dipiazza fa monologhi, siamo proprio curiosi di vedere la variante urbanistica". Annunciato il taglio di 1120 alberi lungo il tracciato. Starc: "Vogliamo sia una festa della partecipazione. La gente vuole contare"

TRIESTE - Il corteo di venerdì 17 giugno contro "la grande bugia" sarà una "grande festa di partecipazione" attraverso la quale "la gente vuole contare" anche per riuscire a mettere un freno al "monologo del sindaco Dipiazza sul progetto". Il Comitato No Ovovia alza la posta in gioco, alimenta una nuova fase del dissenso fatta di banchetti e tam tam cittadino e prepara le truppe per "invadere" il centro di Trieste e ribadire ancora una volta la contrarietà rispetto all'opera fortemente voluta dalla giunta. Dalle assemblee di circoscrizione fino al referendum bocciato dalla Commissione dei garanti, il fronte si è allargato. "Vorremmo davvero che il corteo fosse una festa" così William Starc in occasione della presentazione ufficiale della protesta. 

Alberi da abbattere? "Sono oltre 1100"

"La partenza è fissata da piazza Oberdan venerdì 17 alle 17. Da lì arriveremo fino in piazza Unità". L'amministrazione comunale ha concesso l'arrivo nella piazza principale della città, dove i manifestanti faranno concludere il serpentone umano. "Non possiamo dire quanta gente verrà - così Starc - ma speriamo che la gente venga e partecipi". Durante la conferenza convocata presso il Circolo della stampa di corso Italia, gli organizzatori hanno preso la palla al balzo per denunciare l'abbattimento di 1120 alberi lungo il tracciato della cabinovia. Starc cita la relazione preliminare della Valutazione Ambientale Strategica "finalizzata alla Variante urbanistica per inserire il tragitto Barcola-Bovedo-Opicina che nel Piano regolatore non c'è". 

"Abbassare i piloni? Non c'entra"

Secondo il Comitato "l'amministrazione è la prima volta in assoluto che cita il numero di alberi da abbattere". Se da un lato indiscrezioni provenienti da piazza Unità raccontano della volontà da parte dell'amministrazione di abbassare l'altezza dei piloni, dall'altra Starc e compagni mantengono lo scetticismo e puntano il dito contro il progetto. "Non è una questione di altezza, elemento che giudichiamo relativo e inserito in contesto di dibattito anche paesaggistico, bensì vanno analizzati tantissimi aspetti, come le autorizzazioni per oltrepassare strade e ferrovie, e non ultimi tutti i 10 punti che ben spiegano le ragioni per le quali bisogna fermare questo progetto". 

"I conti non tornano"

"A questo punto - hanno concluso gli organizzatori - siamo curiosi di vedere la Variante al Piano regolatore, sentire cosa diranno in merito alla legge regionale che regola i siti di Natura 2000 ed infine di vedere le carte. Se solo vogliono portare la cabinovia fino a Monte Grisa, con il pretesto del pellegrinaggio religioso che interessa il santuario, dovranno far curvare la linea. Lì significa che devono realizzare un'altra stazione, il che si traduce in un altro milione e mezzo di euro di spesa. Risorse della collettività e i conti non tornano. Per questo e altri motivi chiediamo alla cittadinanza di partecipare al corteo: il territorio va difeso". 

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