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Ritorno alla normalità

Torna la tassa per i dehors, il Comune interviene e la riduce

Con la fine dello stato d'emergenza ecco che riemerge l'occupazione del suolo pubblico che a Trieste non si paga da due anni. L'amministrazione mette in campo 900 mila euro. Tonel e Bertoli: "Con queste azioni scommettiamo sul rilancio economico e turistico della città"

Fino alla fine dell'anno le attività economiche che occupano il suolo pubblico dovranno pagare "solo" il 25 per cento del canone previsto. L'annuncio è stato dato nella mattinata di oggi 29 marzo da vicesindaco di Trieste Serena Tonel e dall'assessore al Bilancio Everest Bertoli. La manovra - che ufficializza due delibere di giunte approvate proprio oggi - rappresentano una boccata d'ossigeno per le centinaia di esercizi che, secondo normativa nazionale, dal primo di aprile avrebbero dovuto tornare a corrispondere la tariffa piena. E' il Comune, in questo caso, a venire incontro ai bar, ristoranti, ambulanti e ai mercati (solo per citare alcuni esempi ndr), accollandosi di fatto per il 75 per cento la spesa. L'amministrazione, infatti, mette in campo circa 900 mila euro, così da "ridurre di ben due terzi il costo della tariffa". 

Non è un pesce d'aprile

Tra gli aumenti del prezzo delle materie prime e una uscita dalla pandemia che non sembra vedere la fine, tra 600 e 700 attività potranno quindi tirare un sospiro di sollievo. "Con questa azione - ha sottolineato Bertoli - vogliamo scommettere sul rilancio economico e turistico della città". Se da un lato l'approccio economico alla tassa viene agevolato, dall'altro la burocrazia non cessa di esistere. "Dal primo aprile (venerdì, e non è il classico pesce d'aprile ndr) sarà comunque necessario chiedere l’occupazione del suolo pubblico e non sarà può possibile derogare a quello che è il regolamento comunale" così la Tonel. Prima della pandemia il Comune di Trieste incassava circa un milione e 500 mila euro dal suolo pubblico (di cui un milione e 300 mila provenienti da bar e ristoranti). "Ci accontentiamo di cifre minori - così Bertoli - ma è importante sottolineare che dei 900 mila euro la maggior parte li mette l'amministrazione (619 mila euro ndr) e 373 mila euro provengono invece da contributi statali". 

Un ritorno verso la normalità

Il suolo pubblico a Trieste non si paga da due anni, vale a dire da quando è scoppiato il CoViD-19. Una tassa che, se paragonata alle drammatiche conseguenze economiche innescate dal virus, tutti i ristoranti erano felici di pagare. Oggi quindi il Comune fa un passo verso il ritorno alla normalità, scandita da una gradualità della misura. Con le due delibere si va verso nuove modalità di pagamento e specifiche per singoli casi. "Chi ha già una concessione e ha versato il canone per il 2022 riceverà apposita comunicazione con il ricalcolo del dovuto in cui saranno indicate le modalità di pagamento aggiornate ovvero le modalità di richiesta di rimborso (da richiedersi a Esatto)". Per chi invece non ha ancora pagato (perché in possesso di concessione rilasciata negli anni precedenti e quindi in attesa di ricevere da Esatto i bollettini per il pagamento del canone per l'anno in corso) ecco che sarà la stessa Esatto ad inviare all'esercente i bollettini con il calcolo dell’importo dovuto "già calcolato con l’agevolazione per l’anno 2022 (1/3 del canone), che dovrà essere pagato entro le scadenze che saranno indicate negli avvisi di pagamento (tratta di circa 600 concessionari)". 

Le altre modalità di pagamento

In ultimo, chi non ha ancora pagato "in quanto in attesa del rilascio di nuova concessione da parte degli uffici" il Comune fa sapere che l'esercente "riceverà la concessione con il calcolo del dovuto in base alle nuove agevolazioni previste dal comune. (si tratta di circa 50 concessionari)", mentre per chi non è ancora in possesso di una concessione deve presentare "quanto prima la richiesta di rilascio di nuova concessione (meglio se tramite p.e.c.), in quanto dal primo aprile non sarà più possibile occupare il suolo pubblico con la sola dichiarazione prevista durante il periodo di emergenza". A margine della conferenza l'assessore Bertoli ha infine fatto sapere che il Comune, nei primi due mesi del 2022, "ha già speso due milioni e ottocentomila euro di energia elettrica e gas, nelle centinaia di edifici di cui è proprietario. Se lo Stato non interviene sarà molto difficile". 

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