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La cabinovia / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Corso Italia, 12

Comitato No Ovovia: "Non c'è l'ok della Soprintendenza, rischiamo un 'buco' da 100 milioni in 40 anni"

Secondo una relazione della Soprindendenza, il progetto dovrebbe ancora passare per l'iter autorizzativo paesaggistico. Starc: "si stima un ricavo di poco superiore al milione di euro l'anno, che coprirebbe appena un terzo delle spese annuali di gestione e manutenzione"

"Non c'è l'ok della soprintendenza alla cabinovia e i costi di manutenzione dell'impianto creerebbero un deficit di 100 milioni di euro nel corso della sua vita utile, stimata in 40 anni". Lo dichiara il Comitato No Ovovia alla luce delle ultime ricerche sul tema. Nella conferenza stampa odierna il presidente William Starc ha illustrato i nuovi elementi raccolti, in particolare citando una relazione della soprintendenza, che spiega come il progetto debba ancora passare per l'iter autorizzativo paesaggistico.

“L’impianto a fune proposto in alcune tavole e brevi descrizioni - si legge nel documento -, non è tenuto in nessuna considerazione nel presente parere, che si limita a valutare lo studio paesaggistico in sé e per sé". La Soprintendenza ritiene quindi che la cabinovia "debba essere oggetto di uno specifico progetto da proporre alle procedure autorizzative previste in tal caso dalla legge, che dovranno analizzare e valutare in maniera precisa la praticità e i conflitti con la tutela del comprensorio". "Le sagome individuate nelle tavole come stazioni del prefigurato impianto a fune - continua il documento -, esulante dal presente parere, sono da reputarsi allo stato attuale mere aree scoperte che andranno trattate in continuità alle aree adiacenti”

Il Comitato ha poi elaborato un ulteriore approfondimento al suo dossier tecnico, e dal confronto con altri impianti ha effettuato una stima degli introiti, che risulterebbero di molto inferiori ai costi di manutenzione. Si è preso in considerazione il parametro più favorevole tra le varie cabinovie elencate nella tabella sottostante, ossia quella di Brest, e il dato è stato ricalcolato sul numero di abitanti di Trieste. La conclusione, sempre secondo lo studio, è che i biglietti venduti saranno meno di un milione l'anno, mentre il progetto ne prevede 3,6 milioni. Un ricavo stimato di poco superiore al milione di euro l'anno, che "coprirebbe appena un terzo delle spese annuali di gestione e manutenzione - afferma Starc - previste annualmente e che dunque andranno a gravare sulle tasche dei cittadini. Una perdita annuale media di 2,75 milioni di euro che nei 40 anni di esercizio porterebbe a una perdita complessiva di oltre 100 milioni. il progetto, da qualunque parte lo si guardi, non sta in piedi"

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