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Il centenario

Il Policlinico Triestino spegne 100 candeline

Nata nel 1922, la struttura ha celebrato oggi il centenario. Riccardi: "L'alleanza tra il privato e il pubblico è la soluzione più efficace per offrire migliori servizi sanitari ai cittadini al cospetto di una società in trasformazione"

Il Policlinico Triestino festeggia oggi, 25 marzo, 100 anni di attività. Il traguardo corona un percorso lungo e prestigioso iniziato nel 1922, nello stabile della Poliambulanza di via S. Francesco, su spinta dei diciotto soci fondatori tra i quali figurava la migliore classe medica dell’epoca: fra loro Guglielmo Danelon, padre di Ottaviano, che dal 1947 è alla guida della società imprimendo una svolta decisiva per il futuro.

Alleanza tra privato e pubblico

"L'alleanza tra il privato e il pubblico, in una logica dove è quest'ultimo a fissare le regole, è la soluzione più efficace per offrire migliori servizi sanitari ai cittadini al cospetto di una società in trasformazione, che ha domande di prestazioni e bisogni profondamente diversi rispetto a trenta anni fa, quando gli attuali modelli organizzativi furono creati", ha dichiarato il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, in occasione della conferenza stampa indetta per il centenario della struttura privata che annovera 72 soci e impiega 320 dipendenti tra sanitari, amministrativi e ditte esterne.

Riccardi, sollecitato dal presidente e amministratore delegato di Policlinico Triestino Spa, Guglielmo Danelon, a rappresentare un bilancio dell'azione dell'Amministrazione regionale in tema sanitario, ha sottolineato come l'aver affrontato tre emergenze dall'inizio della legislatura - la tempesta Vaia, il Covid e l'arrivo dei profughi dall'Ucraina - abbia necessariamente rallentato l'azione riformatrice messa in atto nel 2019. E proprio in merito alla pandemia, il vicegovernatore ha preso spunto dal ruolo assunto dalle farmacie con i test dei tamponi e delle strutture accreditate con altri servizi per rappresentare un esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, in una logica che si fonda sul principio di garantire cure e assistenza medica a tutti i cittadini, all'interno di un quadro in cui il pubblico assume il ruolo di pilastro fondamentale del sistema della salute.

Infine il vicegovernatore, venendo al tema dei 100 anni di attività del Policlinico Triestino, ha dato merito alla famiglia Danelon di aver saputo realizzare - "cosa non scontata nella generalità delle imprese" - una continuità generazionale che ha avuto la capacità di consolidare e di sviluppare con successo

I numeri

Ogni anno si contano in media oltre 4.000 interventi chirurgici nelle diverse specialità, 1.400 ricoveri per riabilitazione, 400 ricoveri hospice e 300 ricoveri medici. Notevoli i volumi di attività ambulatoriale sviluppati nelle 13 sedi in varie branche specialistiche, in particolare nelle attività del laboratorio di analisi e nelle attività di diagnostica per immagini delle tre sedi di Salus, Pineta del Carso e Studio Biomedico Trieste Centro. Il laboratorio effettua quasi 1.500.000 esami ematochimici, vengono eseguite circa 46.000 prestazioni radiologiche nelle tre sedi (delle quali 7.300 risonanze magnetiche e 7.500 Tac) e 165.000 visite e prestazioni specialistiche ambulatoriali, con un fatturato complessivo di 48,5 milioni nell’ultimo esercizio. Da anni la società è impegnata in un processo di informatizzazione che ha via via interessato ogni processo aziendale. In particolare, le nuove tecnologie sono state messe a frutto per agevolare l’accesso dei pazienti alle strutture, lo snellimento delle procedure amministrative, la progressiva riduzione delle attese.

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