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I finalisti

Premio Calvino, una scrittrice triestina tra i 10 finalisti

"La favola racconta che" di Rita Siligato è tra le opere in lizza per il prestigioso riconoscimento

C'è anche un palermitano tra i 10 finalisti della 35esima edizione del Premio Italo Calvino, dedicata agli autori esordienti. Le opere sono state scelte dal Comitato di lettura tra i 926 manoscritti partecipanti al bando e in seguito sottoposte al giudizio della Giuria composta, quest'anno, da Mariolina Bertini, Sandro Campani, Enzo Fileno Carabba, Donatella Di Pietrantonio, Orazio Labbate. I dieci testi inediti, tra cui i giurati sceglieranno il vincitore e le menzioni speciali, sono: "Un chiodo storto" di Stefano Casanova (Costalta - Belluno, 1977), "Tanto poi moriamo" di Marianna Crasto (Napoli, 1984), "Sono d'acqua i nostri pensieri" di Loretta Franceschin (Pieve di Sacco - Padova, 1951), "Croste" di Jessica La Fauci (Genova, 1988), "Risacca" di Francesco Marangi (Varazze, 1988), "I calcagnanti" di Nicolò Moscatelli (Cantù, 1985), "La scelta" di Giulio Natali (Corridonia - Macerata, 1975), "Quasi niente sbagliato" di Greta Pavan (Desio - Monza e Brianza, 1989), "Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo" di Giorgio Benedetto Scalia (Palermo, 1981), "La favola racconta che" di Rita Siligato (Trieste, 1957). La cerimonia di premiazione si svolgerà martedì 14 giugno, a partire dalle ore 17 al Circolo dei lettori di Torino, alla presenza dei finalisti, dei giurati e del direttivo del Premio. La cerimonia verrà trasmessa in diretta streaming sul profilo Facebook e sul canale YouTube del Premio (@premio.calvino).

"Individuare la rosa dei finalisti tra i tanti testi pervenuti - non pochi i meritevoli - e arrivare una scelta che fosse insieme rigorosa e rappresentativa di tendenze, temi e stili diversi - ha spiegato il presidente del Premio Mario Marchetti - è stato un compito laborioso, ma allo stesso tempo affascinante per lo sguardo che ha permesso di lanciare nell'immaginario contemporaneo. Per quanto le opere finaliste non siano ascrivibili a una medesima ispirazione o linea narrativa, tutte affrontano nodi esistenziali o tematici di rilievo. È possibile individuare, anzitutto, un diffuso sentimento di incertezza esistenziale, in particolare da parte delle voci femminili, che si sentono coartate nei costrutti di ruolo e di comportamento (spesso ancora operanti nella vita vissuta e di conseguenza nelle rappresentazioni narrative, pur se sottoposti da tempo a serrata critica)".

Fonte: Adnkronos

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