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Giovedì, 30 Novembre 2023
Perché dire no alle diete drastiche

Diete: no alle restrizioni, come imparare ad ascoltare i veri bisogni del nostro corpo

L'alimentazione intuitiva è un approccio nutrizionale che non prevede rigide regole da seguire, ma educa al modo di scegliere cosa mangiare in maniera più sana e serena. La regola? Imparare ad ascoltare il proprio corpo

Specialmente con l'arrivo della primavera, sentiamo il desiderio e la necessità di rivalutare la nostra forma fisica e cercare di migliorarla. Spesso, proprio in questo periodo dell'anno, ci sottoponiamo a diete durissime per perdere qualche chilo di troppo. Perché invece non affidarsi all'alimentazione intuitiva? Un approccio nutrizionale che non prevede rigide regole da seguire, ma educa al modo di scegliere cosa mangiare in maniera più sana e serena, seguendo l'intuito, l'istinto e la naturalezza e non delle regole che, a lungo andare, possono generare un rapporto malato con il cibo.

Il nostro organismo, infatti, è perfettamente capace di darci indicazioni circa le sue necessità alimentari. Questo concetto è stato chiarito nel 1995 dalle nutrizioniste americane Evelyn Tribole e Elyse Resch, che elaborarono il concetto di Intuitive eating ovvero alimentazione intuitiva, definendolo come "un quadro alimentare per la cura di sé, che integra istinto, emozione e pensiero razionale".

Come funziona l'alimentazione intuitiva

Scegliere un’alimentazione intuitiva non vuol dire abbandonare ogni regola alimentare, ma piuttosto imparare a considerare il cibo come un qualcosa che nutre il nostro corpo e che soddisfa le nostre necessità. Ecco che allora bisogna imparare ad ascoltare il nostro corpo, interpretando i segnali di fame, sazietà e voglie e in poche parole anche a volersi più bene.

Assolutamente il contrario di abbandonarti a un'alimentazione scorretta, bisogna infatti pur sempre stare attenti a seguire i principi di un’alimentazione sana, nutriente, varia e che apporti tutti i nutrienti necessari al nostro organismo.

La regola del "piatto sano"

Per seguire questo metodo nutrizionale bisogna dunque imparare a costruire quello che viene definito "piatto sano", cioé che in ogni pasto preveda il consumo di verdure, carboidrati, proteine e grassi nelle giuste proporzioni. 

Il piatto sano è uno dei tanti strumenti che vengono utilizzati per fare educazione alimentare. Secondo gli esperti di nutrizione dell’Harvard Medical School di Boston la composizione ideale che dovrebbero avere i pasti nel corso della giornata prevede che ogni pasto dovrebbe essere costituito da un quarto di cereali, un quarto di proteine e metà di frutta e verdura. Il condimento da prediligere è l’olio extravergine d’oliva (grassi).

I principi dell'alimentazione intuitiva

Come leggiamo su donna.fanpage.it, i primi due principi dell'alimentazione intuitiva sono "Rigetta la mentalità da dieta" e "Onora la tua fame". In base a questo approccio è importante assecondare i segnali che ci invia il nostro corpo. Capire i bisogni alimentari e non sentirsi in colpa se si ha voglia di mangiare un piatto di pasta più abbondante o un dolce. 

Seguire questo approccio non richiede necessariamente bisogno di una nutrizionista o una psicologa. Non si tratta di seguire regole, quantità e qualità dei piatti. Bisogna fare attenzione innanzitutto quando mangiamo, imparando a comprendere i segnali che il corpo ci invia, e mangiare quando abbiamo fame, assecondarla quando arriva, a prescindere che la sua origine sia emotiva o nutrizionale e energetica, e senza tenere conto dell'orario o di quanto tempo è passato dall'ultimo pasto. Seguire l'istinto significa imparare a riconoscere anche la sensazione di pienezza. Si mangia quando si ha fame, ci si ferma quando si è sazi. A lungo andare questo approccio ci educa anche a riconoscere la “fame vera” da altri tipi di fame (per stress, noia o consolazione). 

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