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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Disturbi alimentari: donne nel 95,9% dei casi, dati in aumento con la pandemia

In Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare, un fenomeno in aumento con la pandemia in corso e spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari: Questo problema costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini

Avere dei disturbi alimentari è purtroppo un problema sempre più presente tra gli adolescenti e non solo. Proprio ieri, 15 marzo, per sensibilizzare su questo tema molto delicato che riguarda la salute è stata celebrata la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla: obiettivo è la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

Quando si parla di DCA ci si riferisce ai disturbi legati al cibo quali Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, EDNOS, e tante e nuove forme ancora. In Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.

Soffrire di un DCA, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti anche sotto l'aspetto sociale della persona, limitandone le capacità relazionali, lavorative e sociali. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, e il dato più triste è che solo una piccola percentuale di chi ne soffre riesce ad esternare una richiesta di aiuto. Le conseguenze possono essere molto gravi sia dal punto di vista mentale che fisico e portare anche alla morte in casi estremi.

La Giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare venne sancita nel 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e viene anche chiamata giornata del "fiocchetto lilla". Patologie spesso sottovalutate sia da chi ne soffre che da chi gli sta accanto al punto che si riconoscono solo quando i sintomi sono ormai gravi. Ed è proprio per questo motivo che si è scelto di puntare i riflettori, almeno un giorno all'anno, su questo disturbo che colpisce il corpo tanto quanto la mente e che merita di essere discusso per poter essere diagnosticato in tempo e curato prima di diventare grave.

I disturbi più comuni

L'anoressia è un disagio in cui la persona coinvolta si rifiuta di nutrirsi per diversi motivi. Comunemente il termine è spesso usato come sinonimo di anoressia nervosa ma in realtà esistono molteplici possibili cause di una diminuzione dell'appetito, alcune delle quali potrebbero risultare innocue, mentre altre sono indice di una grave condizione clinica o comportano un rischio significativo.

La bulimia nervosa è, insieme all'anoressia nervosa, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Generalmente, una persona affetta si provoca il vomito dopo aver mangiato, utilizza dei lassativi, digiuna e pratica intensa attività fisica.

I disturbi dell'alimentazione non altrimenti specificati (EDNOS nella terminologia inglese) comprendono diversi quadri sindromici oltre a situazioni simili all'anoressia, alla bulimia o al binge eating alle quali manca tuttavia uno dei criteri richiesti per la diagnosi (dette sindromi parziali o disturbi sotto soglia).

L'obesità è uno dei principali problemi di salute pubblica, è causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti; è quindi una condizione ampiamente prevenibile. L'obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, condizione che determina gravi danni alla salute.

Il disturbo da binge-eating (binge-eating disorder, disturbo da alimentazione incontrollata) è un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione caratterizzato da abbuffate analoghe a quelle della bulimia, ma che non vengono seguite da pratiche di eliminazione o compensazione.

Disturbi alimentari: il 95,9% dei colpiti sono donne e la pandemia ha aumentato i casi

Quasi il 100% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne mentre il 4,1% uomini e a soffrire di queste malattie legate al cibo sono soprattutto i giovani. Purtroppo, la pandemia, non ha aiutato, anzi, ha peggiorato la situazione aumentando i casi di persone con malattie come anoressia, bulimia e obesità. Secondo il Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie nei primi 6 mesi del 2020 in Italia ci sono stati 230.458 nuovi casi (163.547 nel 2019), con un aumento del 30%. Tra questi sono aumentati i nuovi casi e si sono aggravati quelli già certificati, si è abbassata anche la fascia d'età che è arrivata agli 11 anni. 

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