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Martedì, 19 Marzo 2024
Salute

Cos'è il disturbo da alimentazione incontrollata e come riconoscerlo

Il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce circa il 3,5% delle donne e il 2% degli uomini. Si caratterizza per un eccessivo apporto calorico e la presenza di crisi bulimiche in assenza di comportamenti di compensazione inappropriati per il controllo del peso

Avere dei disturbi alimentari è purtroppo un problema sempre più presente tra gli adolescenti e non solo. Quando si parla di DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) si tende subito a pensare a dei casi in cui il cibo viene visto come un nemico (Anoressia ad esempio), in realtà, per DCA ci si riferisce a tantissimi tipi di disturbi legati al cibo, tra questi l'Anoressia ma anche la Bulimia, il Binge Eating, l'Obesità, l'EDNOS e tante altre forme. In Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.

Soffrire di un DCA, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti anche sotto l'aspetto sociale della persona, limitandone le capacità relazionali, lavorative e sociali. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, e il dato più triste è che solo una piccola percentuale di chi ne soffre riesce ad esternare una richiesta di aiuto. Le conseguenze possono essere molto gravi sia dal punto di vista mentale che fisico e portare anche alla morte in casi estremi.

Il disturbo da alimentazione incontrollata

Il disturbo da Binge-Eating (Binge-Eating disorder, disturbo da alimentazione incontrollata) è un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione caratterizzato da abbuffate analoghe a quelle della Bulimia, ma che non vengono seguite da estreme pratiche di eliminazione o compensazione. Dunque, il problema qui non è il "non mangiare", ma piuttosto l'abbuffarsi in modo incontrollato.

Cos'è il Binge Eating

Il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce circa il 3,5% delle donne e il 2% degli uomini. Si caratterizza per un eccessivo apporto calorico e la presenza di crisi bulimiche in assenza di comportamenti di compensazione inappropriati per il controllo del peso. Rispetto agli altri pazienti con disturbi dell’alimentazione, i soggetti con disturbo da alimentazione incontrollata hanno mediamente un peso maggiore, una maggiore frequenza di sovrappeso o obesità, un'età di esordio più varia (che può essere a qualsiasi età, mentre per anoressia nervosa e bulimia nervosa è soprattutto in età adolescenziale) e una maggiore prevalenza anche nelle persone di sesso maschile. Rispetto ai pazienti con obesità riportano una maggiore presenza di sintomi psichiatrici, in particolare depressione, disturbi d’ansia e di personalità.

Anche chi soffre di disturbo da alimentazione incontrollata prova un senso di vergogna e di insoddisfazione per il proprio corpo, anche se non necessariamente viene perseguito un ideale di magrezza estremo. Essi avvertono un profondo senso di disagio nel perdere il controllo con il cibo, ma a differenza dei soggetti con bulimia nervosa, non sempre danno un’importanza eccessiva al peso o alla figura corporea.

Quali sono i sintomi

I sintomi sono facilmente riscontrabili: le persone affette da questo disturbo tendono a consumare una quantità di cibo più abbondante rispetto a quanto la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso tempo. Poi, sia durante che dopo un'abbuffata, si avverte la sensazione di aver perso il controllo e subentra il senso di colpa. Nonostante ciò non si riesce a smettere e l'abbuffata non è seguita da comportamenti sbagliati per eliminare ciò che si è mangiato (vomito indotto, abuso di lassativi, diuretici o clisteri), esercizio fisico eccessivo e/o digiuno.

Inoltre, l'abbuffata avviene in un unico pasto, non si tratta di un eccesso nel consumo di cibo costante (ad esempio sgranocchiare continuamente anche fuori pasto). Una conseguenza di tale comportamento può anche essere la depressione. Le abbuffate si verificano, in media, almeno 1 volta a settimana, si mangia molto più rapidamente del normale e fino a sentirsi dolorosamente pieni. Inoltre, si mangia anche in assenza di fame.

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