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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Salute: i benefici e gli effetti della caffeina sul cervello (e non solo)

Se parliamo di caffè e salute non possiamo non considerare gli effetti fisiologici della caffeina, protagonista indiscussa della tazzina. Tale alcaloide risulta la sostanza più studiata, presente in un elevatissimo numero di pubblicazioni scientifiche

Che il caffè sia per molti la regola d’oro del mattino lo sappiamo già, questa magica bevanda infatti, grazie alla caffeina, riesce a svegliarci anche quando sembra impossibile. Nel corpo umano, la caffeina si comporta come uno stimolante del sistema nervoso centrale perché inibisce una molecola che induce il sonno: l'adenosina. I nostri neuroni hanno dei recettori che accolgono l'adenosina, attivando una reazione che ci rende sonnolenti. Ma i benefici del caffè e della caffeina non si riducono a questo.

Lo studio sulla caffeina

Se parliamo di salute, dunque, non possiamo non considerare gli effetti fisiologici della caffeina, protagonista indiscussa della tazzina di caffè. Tale alcaloide risulta la sostanza più studiata, presente in un elevatissimo numero di pubblicazioni scientifiche. Agisce come difesa naturale della pianta e, grazie alla sua azione repellente, la protegge dalle aggressioni esterne.

La caffeina, presente non solo nel caffè ma anche in altre piante, come ad esempio il cacao, tè e guaranà, agisce come blando stimolante del sistema nervoso; ha una dose tossica e letale di circa 150 mg/kg, difficilmente superabile con l’uso di caffè e altri alimenti che la contengono naturalmente. 

La caffeina è stata, infatti, oggetto di studi da parte dell’EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha dichiarato sicuro un consumo giornaliero fino a 400 mg al giorno negli adulti sani, equivalenti a più o meno quattro espressi non decaffeinati al giorno, oppure due o tre tazze di caffè filtro.

Gli effetti indesiderati 

Ma il quantitativo di caffeina dipenderà anche dal tipo di caffè utilizzato (Arabica, Robusta o una miscela), dal tipo di preparazione e dalla quantità di bevanda ottenuta. La caffeina ha un effetto dose dipendente e la sua metabolizzazione in ognuno di noi è soggettiva: se assunta in dose eccessiva (indicativamente oltre 1 g al giorno) può portare a effetti indesiderati come ipereccitazione, nervosismo e insonnia.

Non crea dipendenza e un’interruzione prolungata della sua assunzione può portare solo a effetti transitori come sonnolenza e mal di testa, che scompaiono nel giro di qualche giorno.

La quantità

Quanta caffeina contiene una tazzina di espresso da 30 ml? La quantità può variare da 35 a 100mg, con un contenuto medio di 60 mg. Se poi vogliamo evitare questa sostanza, può venirci in aiuto un buon decaffeinato. Quest’ultimo è un caffè dove la quasi totalità della caffeina è stata rimossa dopo un processo di estrazione e, in quasi tutta Europa, la normativa prevede che un caffè decaffeinato non debba superare lo 0,10 % di caffeina sul caffè tostato, con un contenuto residuo pari a circa 3 mg in una tazzina di espresso: tale quantità non ha alcun effetto fisiologico rilevante sul corpo umano. 

I mille benefici del caffè e della caffeina

La maggior parte degli studi si è sempre concentrata sugli effetti dell’alcaloide, ma nel caffè sono presenti  anche altre sostanze che esercitano un effetto benefico, essendo ricco di sostanze nutraceutiche per l’uomo. 

La bevanda, se consumata entro limiti ragionevoli, produce effetti positivi sul metabolismo, protegge l’organismo da certi tipi di tumori, aiuta l’attività della corteccia cerebrale, migliora la memoria a breve termine, aumenta la vigilanza e accelera i riflessi; incrementa la resistenza durante l’esercizio fisico prolungato, ha una modesta attività dimagrante, riduce l’uricemia, e il rischio di sviluppare certe patologie (cirrosi epatica, diabete di tipo 2, malattie degenerative come morbo di Parkinson e Alzheimer). Protegge inoltre dal cancro al colon e al fegato.

La caffeina è una sostanza psicoattiva e agisce, come dice la parola stessa, sulla psiche, influenzando l’umore. Ci sono vari studi che confermano inoltre l’influenza della caffeina sul cervello e sull’apprendimento. Sembra che le regioni cerebrali interessate siano situate nel tronco encefalico, i cui nuclei, una volta assunta la caffeina, secernono delle sostanze chiamate neurotrasmettitori. Tra i più comuni neurotrasmettitori troviamo la serotonina, l’adrenalina e la noradrenalina, che provocano uno stato di eccitazione nel cervello, permettendogli di apprendere e memorizzare meglio vari concetti e stimoli ambientali. L’attivazione di queste sostanze ormonali avrebbe inoltre un effetto antidepressivo.

La caffeina ha inoltre effetti preventivi nei confronti dell’Alzheimer, e quindi della degenerazione neuronale del cervello. Sembra che il dosaggio minimo indispensabile per prevenire questa malattia sia di tre tazzine al giorno. Se presumiamo che una tazzina di espresso contenga 80 mg di caffeina, tre tazzine corrisponderebbero a circa 240/250 mg di caffeina. Si stima quindi che un soggetto adulto, di età tra i 25 e i 60 anni, che assuma giornalmente questa quantità riesca a prevenire il decadimento neuronale nell’apprendimento. Di conseguenza, la memoria non solo rinsavisce, ma viene mantenuta anche una certa capacità di apprendimento.

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