Vitiligine: di cosa si tratta, cause e sintomi
La vitiligine è una malattia della pelle caratterizzata da ipomelanosi o leucodermia, cioè dalla comparsa sulla cute di chiazze non pigmentate, cioè zone dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina. Scopriamone sintomi e cause
La vitiligine è una malattia cronica della pelle caratterizzata da ipomelanosi o leucodermia, cioè dalla comparsa sulla cute, sui peli o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, cioè zone dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta alla melanina. Queste zone, quindi, appaiono bianche o traslucide.
Cos'è la vitiligine
All’esordio, le chiazze depigmentate sono in genere poco numerose e localizzate simmetricamente nelle zone scoperte, soprattutto viso ed estremità. Con il passare del tempo, la tendenza comune è verso la progressione (74% dei casi), sebbene le diverse forme cliniche possano avere un decorso differente. La vitiligine può colpire tutte le regioni cutanee prediligendo però alcune aree: il viso, il collo, le ascelle, i gomiti, le mani, le ginocchia, l'inguine e i piedi. Le chiazze sono generalmente diffuse su tutto il corpo spesso in modo simmetrico. Gli esordi della vitiligine interessano solitamente le zone del corpo intorno ad aperture e alle unghie.
Le macchie
Le macchie hanno una colorazione decisamente più chiara della pelle circostante, con margini ben delineati e piuttosto scuri. La pelle delle zone colpite, a parte la modificazione cromatica, è assolutamente normale. Nelle zone ricoperte da peli, potrebbe notarsi anche lo sbiancamento e la parziale caduta o il diradamento di questi ultimi. Queste zone bianche sono molto delicate e facilmente soggette a eritemi solari e scottature da esposizione. Di conseguenza, viene consigliata la protezione solare mediante indumenti coprenti e/o creme a protezione alta o molto alta, se si trascorre molto tempo al sole.
Cause
È certo che la causa della comparsa delle macchie è la perdita/mancanza della melanina, ma le ipotesi sull'origine di questa perdita sono molte. Alcuni ricercatori ipotizzano che sia una malattia di origine autoimmune, in cui il sistema immunitario attaccherebbe i melanociti. Nel 30% dei casi, poi, è riscontrabile una familiarità, cioè la stessa malattia è presente tra più membri della stessa famiglia, di conseguenza altri esperti la considerano una patologia su base genetica. Inoltre, all’origine, secondo alcuni, potrebbe esserci anche:
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un fenomeno di stress ossidativo dovuto a un eccesso di perossido di idrogeno;
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un funzionamento anomalo del sistema nervoso;
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la produzione di molecole tossiche da parte degli stessi melanociti;
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eventi traumatici;
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agenti esterni tossici (come i fenoli);
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gravi scottature;
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disturbi alimentari e digestivi.
Sintomi
Il sintomo principale è la comparsa di chiazze depigmentate, dette macule, che con il tempo possono crescere ed estendersi ad altre parti del corpo. A volte compare anche prurito. Il peggioramento può essere più o meno rapido e a volte la situazione rimane stabile per anni. In genere i sintomi peggiorano in primavera.