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Come affittare un locale commerciale

Affittare un locale commerciale per certi versi è simile all’affitto di un immobile ad uso abitativo. La differenza principale sta nella metratura e nella destinazione d’uso. Scopriamo come fare e cosa dice la legge

La prima cosa da fare nel caso in cui abbiamo a disposizione un immobile o vogliamo aprire un’attività commerciale, è occuparci e pensare all’affitto del locale. A questo proposito, risulta importante conoscere gli adempimenti a carico del locatore e dell’affittuario

Aspetti di un contratto d’affitto commerciale

Affittare un locale commerciale per certi versi è simile all’affitto di un immobile ad uso abitativo. La differenza principale sta nella metratura e nella destinazione d’uso. Per questo motivo è importante che all’interno del contratto venga specificato l’utilizzo che se ne farà. Il proprietario prima di decidere se affittare o meno il locale può informarsi sulla controparte. Grazie ad agenzie specializzate potrà ottenere i dati utili a valutare se è una persona affidabile economicamente, se è un individuo serio o meno. Il locatario dal canto suo, prima di apporre la firma sul contratto deve verificare se gli spazi sano adatti ad un’attività commerciale, se ci sono i servizi giusti come i bagni, l’accessibilità e l’assenza di barriere architettoniche. In caso contrario, si può decidere di effettuare i lavori di ristrutturazione che saranno tutti a carico del locatore. Se l’immobile risponde alla normativa relativa alle attività commerciali, non si deve far altro che effettuare l’inventario dei beni presenti. Deve essere specificato il numero di vani, le sue caratteristiche, la visura catastale e lo stato in cui si trova il locale nel momento della stipula del contratto. Infine, prima di prendere possesso del negozio l’inquilino deve corrispondere una cauzione, una garanzia nel caso di mancato pagamento dell’affitto o di danni strutturali nel periodo di locazione.

Durata del contratto d’affitto

Come stabilito dalla legge, la durata di un contratto d’affitto è di sei anni per le attività commerciali e si arriva fino a nove anni se la struttura ospita alberghi, b&b o attività teatrali. Tutti i contratti inferiori ai sei anni vengono considerati nulli, tranne nel caso del contratto transitorio. Questa opzione è contemplata quando si ha bisogno di affittare un immobile per un periodo di tempo limitato. Oltre a specificarlo sul documento, questo contratto è caratterizzato da due clausole molto importanti:

  • la brevità del contratto, con la necessità di indicare la data di inizio e di fine;

  • la motivazione della transitorietà, si deve specificare perché l’attività ha una durata inferiore a ciò che è stabilito dalla legge.

Il contratto ordinario può essere rinnovato tacitamente alla scadenza del periodo per altri sei o nove anni mantenendo tutte le condizioni del precedente accordo. Se si vogliono prolungare gli anni ordinari d’affitto, la richiesta può essere applicata dopo aver pagato i primi sei anni e con la modifica del contratto. Il proprietario dell’immobile può decidere di non rinnovare il contratto dopo i primi sei o nove anni solo in presenza di motivi concreti. In questo caso, la lettera in cui si specificano le motivazioni del mancato rinnovo deve essere inviata al locatario con 12 mesi di preavviso. Per evitare che il locatore sfrutti e continui la stessa impresa dell’affittuario, il proprietario deve corrispondere all’inquilino uscente 18 mensilità, 21 nel caso del settore turistico. La somma raddoppia se la nuova attività è simile a quella del vecchio imprenditore.

Come recedere un contratto

Sia il locatore che l’affittuario possono decidere di rescindere il contratto, con un preavviso di 12 mesi, 18 nel caso di attività turistiche. Se ci sono gravi motivi il tempo per la disdetta scende fino a sei mesi. La richiesta deve essere sempre inviata tramite raccomandata a/r. Se a rescindere il contratto è il proprietario, dovrà pagare all’affittuario un’indennità di avviamento dell’attività pari a 18 mensilità. Se a rompere l’accordo è l’inquilino, dovrà continuare a pagare l’affitto e alla fine del periodo di locazione dovrà restituire il locale nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto.

Successione e sublocazione nel contratto d’affitto 

Nel caso di morte il contratto viene trasferito ai successori che hanno il diritto di proseguire l’attività. Lo stesso vale nel caso di separazioni o divorzi. Possiamo effettuare la sublocazione, ma in questo caso, è necessario un avviso di almeno sei mesi e mezzo tramite raccomandata. Se il sublocatario non corrisponde l’affitto, il proprietario ha il diritto di rivalersi sull’affittuario originario e pretendere gli arretrati.

Costi e adempimenti dell’affitto di un locale commerciale

Nel momento in cui si decide di affittare un locale commerciale si devono corrispondere degli adempimenti fiscali, tra questi c’è l’Iva se l’accordo ne è soggetto. A questa deve essere aggiunta la registrazione del contratto pari all’1% del canone d’affitto annuale, i diritti che corrispondono a 4,00 euro e il bollo che equivale a 16,00 euro. Per quanto riguarda le spese fiscali, il proprietario pagherà le tasse sugli immobili, mentre all’affittuario spetteranno le utenze come acqua, gas e luce.

Agenzie Immobiliari Trieste

A Trieste sono moltissime le agenzie immobiliari alle quali rivolgervi, nel caso in cui vogliate affittare un locale commerciale. Ecco alcuni indirizzi utili:

In alternativa, potete cercare il locale commerciale che più rispecchia i vostri interessi e le vostre necessità sui siti web immobiliare.it e commerciale.it.

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