rotate-mobile
Cronaca

Da San Giovanni in piazza Unità, il corteo abusivo e la chiamata a raccolta sui social

Il messaggio è iniziato a circolare sulle diverse piattaforme di messaggistica come Whatsapp e Messenger e dà indicazioni in merito all'organizzazione di un presunto "corteo" in programma per il 25 aprile a Trieste

Un messaggio iniziato a circolare su Whatsapp nelle ultime ore chiamerebbe a raccolta i cittadini di Trieste proponendo, per il 25 aprile, una sorta di corteo con partenza da piazzale Gioberti nel rione di San Giovanni e con la conclusione, anche se chiamata con il nome di asburgica memoria, in piazza Unità. E' questo ciò che verrebbe veicolato nelle ultime ore attraverso la celebre piattaforma di messaggistica gratuita e, in alcuni casi, anche attraverso Messenger. Sulla scia di un altro messaggio audio che aveva iniziato a diffondersi sui social negli scorsi giorni, smascherato poi dal sito BUTAC (Bufale Un Tanto Al Chilo) e nel quale si sentiva la voce di una persona riferirsi ad un tale Luca, la chiamata sembrerebbe essere "partita" anche nel capoluogo regionale.

"Come se facessimo una passeggiata"

Il messaggio in question dice chiaramente che l’uscita “è confermata” e che i “simpatizzanti e potenzialmente presenti al nostro evento” si ritroveranno alle 15. Quella che appare come un’inquietante violazione delle ordinanze e dei decreti varati nel contesto del contenimento dell’emergenza da CoViD-19, secondo i presunti organizzatori, dovrebbe avvenire “in maniera assolutamente pacifica, come se facessimo una passeggiata”. Nel testo vengono vietate violenze, provocazioni, simboli e striscioni di appartenenze politiche e si menzionano le “ferree e vincolanti regole da rispettare”. Una fantomatica “squadra di controllo e sicurezza” come si legge nel messaggio “vigilerà attentamente” anche per arginare “eventuali provocatori” che, si precisa “verranno allontanati”. Secondo questa “convocazione” gli organizzatori si richiamano alla legge e al diritto. 

L'incontro definito "simbolo della Libertà"

“Questo incontro, questa uscita, deve diventare il simbolo della Libertà, scevra da appartenenze e vincoli” continua il messaggio che, successivamente sottolinea come “il focus dell’evento deve rimanere indirizzato alla Libertà dell' Uomo”. Il registro espressivo sembra essere, oltre che grave, volutamente provocatorio. “Quel giorno saremo un Popolo unico ed unito, in difesa dei nostri Diritti e delle nostre Libertà”. Una libertà che secondo gli organizzatori riporterebbe “alla disobbedienza civile”. È a cavallo di questa frase che il plurale diventa singolare. La disobbedienza infatti, si legge, “secondo me è la forma di lotta e di ribellione attiva, più precisa e più efficace che mai”. Subito dopo ecco l’attacco alla legge.  “Non dobbiamo aver paura dei decreti farlocchi che ci propinano, e dei limiti derivanti, perché sono totalmente fuori legge ed anticostituzionali”.

Le indicazioni e nessuna comunicazione alla Questura

Quelli che vengono definiti “limiti assunti dal potere costituito” dovrebbero essere messi in discussione dai partecipanti all’evento. “Ognuno in ogni caso si prende la propria responsabilità di quanto possa accadere, come persona informata ed in coscienza”. Il ritorno al messaggio diffuso, si presume, per conto degli organizzatori torna nuovamente al noi. “Daremo delle direttive /suggerimenti legali, per rispondere alle eventuali contestazioni da parte degli "organi di controllo", ma non sono vincolanti, né definitive”. Nel testo si viene a conoscenza del fatto che non verrà data alcuna richiesta e non verrà fornita alcuna comunicazione alla Questura. “Perché quello che andiamo a fare rientra nella Libertà costituzionale di ogni cittadino” continua il messaggio. Gli organizzatori chiedono quindi di “uscire di casa” e “senza autocertificazione e mascherine” anche se, viene ribadito, “qualcuno sente la necessità di farlo, sarà comunque il benvenuto”.

La conclusione

Verso la conclusione del testo, viene menzionata una presunta chat da dove questo messaggio sarebbe stato condiviso. “Pur rimanendo attiva – così in riferimento alla chat - verrà sostituita da un altro gruppo WhatsUpp, dove verranno inserite esclusivamente persone che parteciperanno all’uscita del 25”. Subito dopo viene indicata la persona che sarebbe incaricata, secondo il messaggio, della gestione del sopracitato gruppo. Nel messaggio, prima della sua conclusione, emerge un’affermazione perentoria. “Il tempo delle chiacchiere è terminato, siamo nell'azione. A tal riguardo è arrivato il momento di contarci definitivamente”. Infine, viene menzionato un “gruppo operativo” e presunte “prossime iniziative”.

La redazione di Trieste Prima nella persona dell’autore dell’articolo ha telefonato più volte al numero indicato nel testo per poter verificare la gravità del presunto annuncio, senza tuttavia ricevere alcuna risposta.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da San Giovanni in piazza Unità, il corteo abusivo e la chiamata a raccolta sui social

TriestePrima è in caricamento