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Il 25 aprile / Chiarbola - Servola - Valmaura / Via Giovanni Palatucci, 6

Festa della Liberazione con l'ombra della guerra in Ucraina: in duemila alla Risiera (FOTO)

La prima cerimonia del 25 aprile in presenza ha visto una grande partecipazione della cittadinanza. Molti i riferimenti al conflitto in corso da parte delle autorità e delle associazioni. Banchetti e proteste all'esterno, tra gruppi di sinistra radicale e No green pass

Una cerimonia sentita e partecipata, quella che ha avuto luogo oggi, 25 aprile, nella Risiera di San Sabba. La prima Festa della Liberazione in presenza dopo i due anni di restrizioni anti – Covid ha infatti visto una folla di circa duemila persone riempire lo spiazzo dello storico luogo, un tempo campo di sterminio. Come di consueto, la ricorrenza è stata celebrata dalle massime autorità civili, militari e religiose, oltre ad associazioni e sindacati.

Una cerimonia segnata dall’ombra della guerra in Ucraina, nei discorsi dei presenti non sono infatti mancati parallelismi tra il popolo ucraino e i partigiani nell’Italia del 1945. Il sindaco Dipiazza, in particolare, ha parlato della “guerra di Putin che minaccia la festa della Liberazione e i valori fondanti della Costituzione Italiana e dell’Europa”, mentre per il presidente Fedriga “purtroppo la difesa della democrazia deve ancora trovare dei difensori e non va data per scontata". 

Il presidente, a margine della cerimonia, ha poi definito “divisivi” alcuni gruppi della sinistra cittadina più radicale che hanno manifestato fuori dalla Risiera, dove qualcuno ha sventolato anche bandiere palestinesi e con la stella rossa, anche se in numero molto contenuto. Non sono mancati slogan quali “No alla guerra, no al Pd” e “L’Italia fuori dalla Nato”. In protesta fuori dal monumento storico, anche alcuni No green pass.

Tra i relatori della cerimonia solenne, la sindaca di Duino Aurisina Daniela Pallotta, Lucrezia Flora per le associazioni dei partigiani, ed Emanuela Fregonese per i Sindacati. In mezzo al pubblico anche una signora che ha voluto condividere con la stampa la sua drammatica testimonianza: “Abitavo a Servola quando qui venivano arsi i corpi, ero una bambina e sapevo perfettamente cosa succedeva lì dentro, sapevo cos’era l’odore del fumo che usciva da quel camino e ho chiesto a mio padre se lì venivano uccise le persone, come si diceva in giro. Mi è stato risposto che i bambini non devono pensare a queste cose, devono giocare. Ma i bambini capiscono tutto. Racconto questo perché c'è ancora chi nega questi orrori, come se non fossero mai esistiti”.

Presenti i sindaci dei Comuni dell'ex provincia di Trieste, molti consiglieri comunali e regionali del centrosinistra (Pd, Punto Franco e Adesso Trieste), oltre al consigliere regionale leghista Danilo Slokar, la deputata Debora Serracchiani, la senatrice Tatjana Rojc e l’assessore comunale alla Sicurezza Maurizio De Blasio. Hanno presenziato anche i gonfaloni di Trieste, Muggia, della Regione Fvg, di Duino Aurisina e San Dorligo della Valle/Dolina, i rappresentanti e i labari di vari gruppi, enti, associazioni, sindacati e del Comitato Internazionale del Lager Nazista della Risiera di San Sabba, nonché la bandiera della Brigata Ebraica che contribuì alla liberazione d'Italia.

Durante la cerimonia è stata deposta una corona d’alloro congiunta da parte della Regione FVG, del prefetto Annunziato Vardè e del Comune di Trieste, e di un’altra corona da parte dei Comuni di Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, Sgonico e San Dorligo della Valle/Dolina. Altri omaggi sono stati deposti da rappresentanti di gruppi e associazioni. Sono stati celebrati quindi i riti religiosi: cattolico, officiato dall’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, ebraico (a cura del rabbino Paul Alexandre Meloni), greco-ortodosso, (dall’archimandrita Grigorios Miliaris), serbo-ortodosso (da padre Raško Radović). Al termine si è tenuto un concerto del coro partigiano triestino.

Dopo la cerimonia alla Risiera di San Sabba, una delegazione del Comune di Trieste è partita per andare a deporre corone d’alloro sui luoghi simbolo che onorano la memoria dei Caduti della Resistenza.

25 aprile 2022

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