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Cronaca

Amianto alla "Duchessa d'Aosta", il sindacato: «Ritardo di 5 anni»

Il sindacato SILP CGIL, attraverso un comunicato, risponde alle affermazioni diffuse dalla Questura attraverso una nota stampa riguardante la presenza di amianto nei sotterranei della caserma triestina

Arriva tempestiva la replica del SILP CGIL a quanto affermato dalla Questura sulla situazione "amianto" nella Caserma di Polizia "Duchessa d'Aosta" di Trieste.

Il sindacato rende noto che le campionature della sostanza identificata come amianto del tipo crisotilo in matrice friabile sono state effettuate solo dopo sollecitazione del Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori con un ritardo di cinque anni dalla sua prima rilevazione se senza la consultazione degli RSL. SILP CGIL sottolinea che la palazzina in questione è già stata oggetto di lavori di ristrutturazione nel 2006, lavori proseguiti poi nel 2009-2010 che hanno interessato anche le zone dove l'amianto è stato rilevato.

Il sindacato aggiunge che il medico competente aveva inibito l'accesso ai suddetti locali, salvo poi vederli riaperti con la collocazione dell'unico dispositivo per il carico/scarico armi della caserma, costringendo tutto il personale ad accedervi costantenemente.

Ad aggravare la situazione, secondo il sindacato, il fatto che non sia mai stata disposta l'obbligatoria sorveglianza e non si è mai provveduto a effettuare la verifica periodica come non è mai stata verificato né l'aggiornamento, né l'esistenza del Documento di Valutazione dei Rischi, ad oggi ancora non redatto. Sia i dipendenti dell'amministrazione, sia i lavoratori che hanno eseguito i lavori di ristrutturazione sono rimasti all'oscuro della presenza e dei rischi derivati dall'amianto in matrice friabile.

In conclusione, il sindacato esige sapere quali provvedimenti verranno intrapresi nei confronti di chi, nel corso degli anni, ha sottovalutato o ignorato il pericolo rappresentato dall'amianto mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il SILP CGIL spiega di non voler agire in contrapposizione al Questore, piuttosto si auspica una collaborazione fruttuosa al fine di garantire il rispetto delle regole e delle prerogative sindacali.

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