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Cronaca

Coronavirus e sport, Giorgi: "Non abbiamo mai chiuso alcun impianto"

“C'è stato il caos. Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto il possibile per venire incontro alle esigenze di tutti"

Quella del coronavirus è indubbiamente una grana e anche la gestione dell'emergenza legata all'uso degli impianti sportivi non è stata risparmiata dal caos generale. Un tema, quello di palestre, campi e strutture varie dove giocare e allenarsi che già di suo presenta non poche problematiche. Lorenzo Giorgi se ne occupa da qualche mese da assessore comunale, assicura che le difficoltà di vario genere saranno risolte e rilancia per quanto concerne gli investimenti futuri. È stata una settimana particolare a causa del virus.

“C'è stato il caos. Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto il possibile per venire incontro alle esigenze di tutti, tenendo conto che poi le scelte delle singole Federazioni non dipendono dal Comune. Una cosa però deve essere chiara: non abbiamo mai chiuso alcun impianto anche perché non era previsto dall'ordinanza ministeriale. Ci sono stati momenti di incertezza che abbiamo cercato di chiarire prima possibile, anche interpellando il Comune di Capodistria, per esempio, se fosse stato necessario trovare un luogo alternativo per gli allenamenti della Triestina. Speriamo che ora si torni alla normalità, anche grazie allo sport”.

Emergenza a parte, qual è la situazione degli impianti sportivi a Trieste?

“Il Comune ne gestisce 57, dalla bocciofila allo stadio 'Rocco', alcuni anche congiuntamente con altre realtà come il palasport di Chiarbola o il 'Grezar', senza contare alcune aree sportive all'interno di spazi verdi. Ci sono delle criticità da risolvere ma c'è sicuramente grande impegno per un fattore che ha valenza sociale e di salute per la nostra città. Credo che in questi mesi in cui mi occupo di questa competenza, sia stato fatto più di quanto non sia stato realizzato nei dieci anni precedenti”.

Parliamo delle criticità. Il tema delle palestre è forse il più urgente.

“Il sistema ideato dall'allora presidente del Coni regionale, Emilio Felluga, ha permesso un risparmio negli anni di circa 10 milioni di euro con la gestione attraverso un soggetto ad hoc come la Tergestina. Ora la Uti ha individuato una strada per aprire le strutture dopo qualche giorno di disagio per gli atleti. Ma il problema è rimandato, tenuto anche conto che le Uti sono destinate a scomparire: bisogna vedere l'esito del contenzioso fra Tergestina e Agenzia delle Entrate: purtroppo si vanno a colpire realtà virtuose che permettono alle casse comunali di risparmiare. Se le cose andranno male, a fronte di un incasso una tantum per l'Agenzie delle Entrate, bisognerà spendere 500 mila euro all'anno per la gestione diretta delle palestre da parte del Comune”.

Ci sarà modo di trovare una soluzione definitiva?

“La speranza è di trovare una zona, che può essere in Porto Vecchio o nell'ex area Ezit, dove realizzare alcune palestre che possano ospitare le società sportive che fanno pallavolo, basket ma anche altre discipline emergenti, in modo da risolvere anche la questione della presenza del pubblico. È difficile, infatti, pensare di ospitare gli spettatori in palestre pensate per la ginnastica degli studenti. Ma, ovviamente, se ne riparlerà in un eventuale prossimo mandato”.

Altre strutture avrebbero bisogno di interventi, come ad esempio la “Bianchi”.

“Nelle prossime settimane la piscina sarà chiusa proprio per alcuni interventi e per la verifica dei tiranti del tetto. Così come entro aprile dovrebbero essere conclusi gli interventi di riqualificazione del 'Draghicchio' che, insieme al 'Grezar' sarà gestito dalla Fidal. Ma per l'atletica ho anche un sogno, che è quello di rimettere a nuovo la struttura presente nella scuola 'Biagio Marin' a Servola, che una pista di atletica per i 100 metri, pedane per il salto in lungo e per il lancio del peso, campi di pallavolo e basket. Un intervento che verrà inserito nel prossimo Piano delle opere”.

Il rifacimento dei campio di calcio in erba sintetica è in fase di ultimazione?

“In linea di massima sì. Ora sarà la volta di Santa Croce, e anche Campanelle dovrebbe ripartire a breve. A Roiano e Prosecco si stanno attuando alcuni interventi sulla struttura, al di là della ristrutturazione a San Luigi; dopodiché si andrà avanti con la manutenzione ordinaria”.

Sono in programma altri investimenti?

“C'è uno stanziamento da 7,5 milioni di euro per la nuova piscina terapeutica, che ha valore non soltanto sportivo. Qualcuno avrebbe voluto che sorgesse dove era in precedenza ma si tratta di un'area non comunale e che è sotto sequestro da parte della magistratura dopo il crollo. E chissà quando sarà sbloccata. C'è poi il progetto di Comunità europea dello sport 2021, che porteremo avanti come capofila insieme a Capodistria e Umago. A fine marzo sarà qui la commissione che valuterà la candidatura”.

Come risponde a chi sostiene che le risorse stanziate per lo sport sarebbero più utili altrove?

“I fondi che utilizziamo per questa finalità arrivano tutti dal Credito sportivo e possono essere utilizzati solo in questo settore. La riteniamo un'opportunità, considerando che ogni euro investito nello sport comporta un risparmio almeno doppio sulla sanità pubblica. Le risorse proveniente direttamente dalle casse comunali vengono tutte destinate a educazione, sociale e opere pubbliche”.

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