Primo maggio, Usb contro la triplice: "Italia in mano a Confindustria"
Le parole del segretario Sasha Colautti: "Oggi il senso di abbandono dei lavoratori è palpabile"
"Doveva essere una giornata per riprenderci tutti piazze vietate da troppo tempo, per tornare a parlare di lavoro, contrastare le politiche guerrafondaie di questo governo che ci chiede sacrifici mentre salari e diritti sprofondano nel baratro della recessione". Così il segretario di Usb Sasha Colautti commentando la manifestazione odierna.
"Oggi il senso di abbandono dei lavoratori è palpabile - continua Colautti - e quanto avvenuto oggi, durante il corteo del primo maggio di Trieste (anche con le tensioni derivanti da contestazioni nei confronti del sindacato confederale) è soltanto l'evidenza che CGIL CISL UIL ormai hanno abbandonato a loro stessi i lavoratori in nome di un modello sindacale arrendevole che ha consegnato il paese in mano ai banchieri ed alla Confindustria".
"Per USB il primo maggio è chiaramente di tutte le lavoratrici ed i lavoratori e riteniamo inaccettabile la violenza nei confronti degli stessi. Fatti come quelli di oggi - conclude - non possono essere accettati e stigmatizziamo l'ingerenza brutale delle forze dell'ordine che evidentemente non hanno saputo gestire questa giornata senza l'utilizzo della violenza".