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Cronaca Via Costantino Cumano

A Montebello il più grande murales dedicati ai migranti

"What if I lose everything? What if I lose everyone?" è il titolo del murales dedicato ai migranti, tema attualissimo anche a Trieste. L'inaugurazione del murales è stato l'atto conclusivo della giornata dedicata al tema dei rifugiati e migranti

Che succederebbe se perdessi tutto? Che succederebbe se perdessi tutti?", il significato del nome scelto dall'autore, Mattia Campo dall'Orto, goriziano e street artist di fama internazionale, che ha consegnato l'opera alla Microarea di Montebello il 19 giugno scorso, Giornata Mondiale del Rifugiato.

Opera di grande impatto visivo e di indubbio valore estetico, che però non vuole essere un "pugno nell'occhio" quanto un "pugno nello stomaco", perché chiede di mettersi nei panni dei migranti. 

"Così ho cercato di rappresentare la disgregazione delle comunità originarie delle persone costrette alla fuga dalla guerra, dalla violenza e dalla miseria -- ha spiegato dell'Orto -- che però si colloca su un condominio, che rappresenta la speranza dell'aggregazione di una comunità".

L'inaugurazione del murales è stato l'atto conclusivo della giornata dedicata al tema dei rifugiati e migranti. Tema attuale sia a livello europeo e nazionale, sia al livello locale.

"Stiamo andando verso la normalità caratterizzata da una presenza compatibile con le dimensioni e le esigenze del Friuli Venezia Giulia", ha dichiarato l'assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti. "Nelle ultime settimane sono stati reindirizzati verso altre regioni oltre 700 migranti (su oltre 3000 arrivati), ma va comunque sottolineato che stiamo parlando di una percentuale minima quando, al contrario, la presenza di immigrazione regolare è aumentata nel 2014 da 103 a 108.000 unità senza creare alcun problema".

Delle totale dei migranti che giungono in Regione, ha fatto sapere il presidente dell'ICS Gianfranco Schiavone, circa il 75% hanno diritto e ottengono lo status di rifugiati. Quindi parlare di "emergenza clandestini" non ha senso, cosa ribadita anche dalla Presidente della Regione Debora Serracchiani. 

"Parlare di clandestini è una forzatura da campagna elettorale ed è una sofferenza essere costretti a differenziare tra rifugiati e altre persone affamate e in difficoltà costrette ad abbandonare il proprio Paese. Definire questa un'emergenza quando stiamo argomentando sullo 0,15 per cento della presenza straniera in Italia significa che qualche governatore di Regione non è in grado di governare", ha dichiarato Serracchiani.

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