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Cronaca

A primo Rovis la Civica Benemerenza del Comune di Trieste

“Per le grandi capacità imprenditoriali, costantemente unite a un’instancabile attività benefica a favore della popolazione di Trieste, città che l’accolse in un momento difficile e verso la quale ha sempre dimostrato concretamente la propria...

"Per le grandi capacità imprenditoriali, costantemente unite a un'instancabile attività benefica a favore della popolazione di Trieste, città che l'accolse in un momento difficile e verso la quale ha sempre dimostrato concretamente la propria gratitudine".
Con questa motivazione ufficiale, il sindaco Roberto Cosolini ha conferito la Civica benemerenza della Città al commendator Primo Rovis.
La cerimonia si è svolta oggi in una gremita sala del consiglio comunale, alla presenza di autorità civili, militari e religiose, tra gli altri, oltre al sindaco, il presidente dell'assemblea municipale Iztok Furlanic, il presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, gli assessori comunali Emiliano Edera e Laura Famulari, il consigliere regionale Maurizio Bucci, oltre a numerosi altri consiglieri, familiari e amici del premiato.

Aprendo la cerimonia, il presidente del consiglio comunale Iztok Furlanic ha evidenziato come questa civica benemerenza sia un "premio alla carriera" per quanto fatto da Rovis, con dedizione e amore per la città, distinguendosi sempre per onestà intellettuale e grande schiettezza.

Nel suo intervento il sindaco Roberto Cosolini ha voluto ribadire l'affetto e la gratitudine di tutta la città nei confronti di Rovis.
"Questo riconoscimento -ha detto- è doveroso e dovuto per quanto hai fatto per Trieste, città che hai amato e ami".

Cosolini ha ricordato l'impegno dell'imprenditore di successo (e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di imprenditorialità), il benefattore a sostegno della medicina, dell'associazionismo, degli anziani e dei più deboli, e ancora la passione civile e la testimonianza delle idee a difesa della città.

"Onestà, passione e grande voglia di fare il bene per la propria città, anche rompendo gli schemi" -ha concluso il primo cittadino- sono state queste alcune delle componenti in cui si è sviluppato il servizio di Primo Rovis a favore di Trieste e della sua comunità.

A sua volta il commendator Rovis ha ringraziato tutti per "una presenza che mi onora".
"Auguro a tutti voi di arrivare a novant'anni e di avere ancora la testa a posto", ma anche "di far del bene e mai del male agli altri".

E rivolgendosi al sindaco ha detto "è un piacere straordinario ricevere questo riconoscimento da te, che in molte cose mi assomigli, soprattutto nella tua bontà d'animo".
Tra i tanti aspetti affrontati, Rovis ha voluto sottolineare l'importanza e il ruolo primario del Porto per Trieste nonché il necessario impegno a favore degli anziani soli e dei più deboli.

Una dettagliata biografia su quanto fatto da Primo Rovis è stata quindi tracciata da Andrea Vatta (un collaboratore prezioso -ha detto il commendatore- e senza collaboratori non si arriva da nessuna parte) che ha ripercorso la vita, le sofferenze e i successi di un uomo e di un imprenditore nato il primo novembre del 1922 a Gemino d'Istria e rimasto orfano di entrambi i genitori a soli otto anni.

Prima della cerimonia nella sala del consiglio, nel salotto azzurro del municipio Rovis ha firmato il libro d'oro della città lasciando una significativa dedica: "Oggi è un giorno dei più belli della mia lunga vita! Grazie, in primis a te, mio fraterno, caro amico Roberto. Viva Trieste, viva la nostra amata Trieste".

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