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Cronaca

Abbattimento Alberi in Citta'; Le Motivazioni del Comune

Conferenza stampa eminentemente tecnica ieri in Municipio, sul tema "La situazione delle alberature stradali cittadine e i necessari interventi di sostituzione e rinnovo del patrimonio arboreo", convocata soprattutto per illustrare le motivazioni...

Conferenza stampa eminentemente tecnica ieri in Municipio, sul tema "La situazione delle alberature stradali cittadine e i necessari interventi di sostituzione e rinnovo del patrimonio arboreo", convocata soprattutto per illustrare le motivazioni dei numerosi abbattimenti di alberi che sono in corso in questi giorni in città, con particolare riferimento ad alcuni fra i più noti e frequentati assi viari "arredati" da piante quasi sempre "storiche" e di grandi dimensioni.

A spiegare il perché - ma anche gli sviluppi e le prospettive - di quanto sta avvenendo è intervenuto per l'Amministrazione l'Assessore al Demanio, Patrimonio e Lavori Pubblici Andrea Dapretto, "assistito" dalla direttrice del Servizio spazi aperti e spazi verdi pubblici dell'Area Città e Territorio, arch. Antonia Merizzi, e dall'esperto forestale dello stesso Servizio Alfonso Tomè.

"Nessuno di noi è "contro gli alberi" per qualche oscuro motivo e non si tratta di un'"operazione" contro un nemico da far scomparire", ha esordito Dapretto che si è anche personalmente dichiarato "grande amante del verde, degli alberi e di tutto ciò che è Natura".

"Il punto è - ha continuato l'Assessore - che anche gli alberi, come tutti gli esseri viventi, hanno un percorso di vita che vede un inizio e poi, purtroppo e per quanto ci possa dispiacere, una fine. E tutte queste piante che abbiamo stabilito di abbattere, prima che cadano da sole con potenziali gravissimi danni a persone o cose, erano ormai giunte al termine del loro ciclo di vita, essendo o molto vetuste o comunque pervenute a una condizione diventata ormai irrecuperabile e insensibile a qualunque cura per cause esterne quali le malattie, i parassiti, i funghi, le ferite inferte dalle auto in manovra, lo smog."

"E ciò nonostante che le apparenze esterne spesso ingannino - ha precisato Dapretto -. Alberi a vederli sani erano in realtà compromessi internamente. A volte anche quando la base, il ceppo "superstite" dopo il taglio, sembrerebbe quasi integro, ciò non esclude che più gravi problemi sussistano nelle parti superiori del tronco, tali da rendere la pianta comunque precaria e instabile. Prima di prendere ogni decisione - ha insistito l'Assessore - abbiamo valutato con attenzione caso per caso, con l'ausilio di tecnici specializzati e di strumenti di indagine interna della pianta di alta precisione."

"Infatti - ha detto ancora l'Assessore competente per il Verde Pubblico Andrea Dapretto - di ogni caso, di ogni pianta conserviamo una specifica documentazione tecnica relativa alle approfondite indagini svolte, una specie di "cartella clinica" dell'albero, che è disponibile e consultabile presso il Servizio Spazi Verdi Pubblici da parte di chiunque volesse capire, chiedere, controllare." - Per inciso anche in sede di conferenza stampa sono state distribuite alcune di queste "schede diagnostiche" a titolo di esempio e di illustrazione delle modalità con cui le verifiche sulla salute di ogni albero si sono svolte (una riguardante una pianta di Viale XX Settembre, l'altra inerente un esemplare del Giardino Pubblico di via Giulia -- vedi allegati) -

"Comprendiamo senz'altro - ha detto infine Dapretto - la sensibilità e il dispiacere di molti cittadini nell'aver assistito all'asportazione di queste piante. Ma assicuriamo che si trattava di casi irrecuperabili e chiediamo perciò a questi cittadini e a tutti di capire che il primo dovere del Comune è quello di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini. In alcune città ci sono stati anche dei morti a causa di alberi caduti. Qui per fortuna finora sono state "centrate" solo delle auto, specialmente nei giorni di forte bora, ma un'Amministrazione non può permettersi di aspettare che vi siano anche delle vittime. E non va neppure trascurato - ha concluso -, a completa dimostrazione della nostra assoluta buona fede, il fatto che al posto degli alberi abbattuti non resteranno dei "vuoti", per chissà quali motivi, ma ogni albero "vecchio" eliminato sarà prontamente sostituito, nello stesso punto, da una pianta nuova e giovane, che crescerà nel tempo; per la scelta della quale, tra l'altro - fatto non secondario - sarà individuata la specie più adatta a meglio "resistere" in quel punto e in quelle determinate condizioni ambientali (a seconda della luce maggiore o minore, della vicinanza delle case, della strada ecc.). Di modo che potremo garantire anche alle nuove generazioni della nostra città il progressivo rinnovarsi e mantenersi di un patrimonio arbustivo e di un "paesaggio urbano" degno di questo nome e corrispondente, anche per il futuro, ai valori culturali che esso esprime."

E' toccato quindi ai tecnici fornire ulteriori delucidazioni spiegando come il Comune provveda periodicamente a monitorare lo stato di salute delle numerose alberature esistenti sul territorio, complessivamente circa 150.000, di cui una parte significativa posta lungo i bordi stradali, nei giardini pubblici, lungo i viali alberati. Attività di monitoraggio che, nell'ambito più specificamente urbano, ha tra i fini precipui quello di accertare la stabilità delle piante con l'obiettivo di ridurre i rischi per la pubblica incolumità connessi a possibili schianti.

In questo quadro, dai monitoraggi più recenti - effettuati con il sistema V.T.A. (Visual Tree Assesment, con indagine visiva e analisi strumentale con sonda elettronica per ciascun albero; tutte conservate in atti) - sono purtroppo risultati in classe "D" (su una scala convenzionale di valutazione della stabilità delle alberature da A a D, sono gli alberi staticamente ad alto rischio di caduta, con prospettiva di vita comunque gravemente compromessa e per i quali ogni intervento di risanamento risulterebbe vano) numerose alberature in ambito urbano (come d'altronde già illustrato in una precedente conferenza stampa, il 30 dicembre scorso, n.d.r.).

Tutte le perizie - hanno detto i tecnici comunali - sono state sottoscritte da un tecnico abilitato e sono state verificate conformi dal Comune.

I 330 alberi da abbattere e sostituire - hanno osservato - rispetto alle 150.000 piante esistenti sul territorio rappresentano una percentuale di circa lo 0.2%, ovvero una sostituzione "fisiologica" del patrimonio arboreo. Con la differenza che, contrariamente che in natura, la "caduta fisiologica" dell'albero in ambito urbano deve essere ovviamente quanto più possibile evitata !

In questo momento - hanno infine reso noto - gli abbattimenti hanno già riguardato una parte cospicua di tutte le alberature poste in "classe D" situate nei giardini pubblici, lungo le vie e i viali cittadini. A tutt'oggi ne sono state abbattute 203 su 330. Restano perciò da abbattere ancora 127 alberi.

Ma tutti gli alberi abbattuti - hanno ribadito la Merizzi e Tomè - saranno sostituiti con alberi nuovi, come previsto dall'art. 36 del Regolamento sul Verde Pubblico del Comune di Trieste.

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