rotate-mobile
Cronaca

Accoglienza a Trieste, il report del 2017

In aumento i "nuclei famigliari" frutto di ricongiungimenti mentre il dato complessivo rimane stabile. La mancata elaborazione del dato su quanti si fermano e quanti ripartono. Il report completo

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa organizzata dal Circolo della Stampa in collaborazione con le strutture di accoglienza presenti sul territorio della provincia di Trieste.

Le parole di Pierluigi Sabatti

Ad introdurre è stato il giornalista Pierluigi Sabatti: «È importante dare un'informazione corretta, per il fatto che certe cose vanno dette e bisogna spiegare soprattutto come funzionano. Il fatto che si possa immaginare il ritorno ai "lager" come qualcuno vorrebbe, è terribile. Siamo alle prese con un decremento demografico e abbiamo bisogno di queste persone. La città dove viviamo da sempre è stata resa grande dagli immigrati, dalle persone che sono venute da fuori. Per questo bisogna diffondere i dati reali, anche sui social, per ragionare bene su questo tema estremamente importante».

La posizione della Caritas

Don Amodeo della Caritas Diocesana ha chiarito che «il rapporto che presentiamo non è il trattato dei miracoli. Non è un rapporto che parla della nostra totalità ma di un'area di impegno e di interesse». «È necessario - ha commentato il sacerdote - uscire dai commenti di Facebook, dove gli utenti fanno la voce molto grossa e non si rendono conto della pericolosità del mondo dei social. Ormai, se scrivo su Facebook certe cose, esse stesse possono diventare penali». «Nel nostro rapporto si parte da un dato, dai numeri reali e dalle presenze sul territorio. Sentiamo spessp parole sbagliate che portano a una lettura differente dello stesso problema. Noi non abbiamo la verità in tasca ma questo è il nostro modo di affrontare la vicenda. Dal 2002 facciamo accoglienza con il sistema Sprar e, ci tengo a sottolinearlo, siamo stati la prima città in Italia, ancora16 anni fa».

I dati del 2017

Gianfranco Schiavone presidente dell'Ics ha poi presentato i dati relativi al 2017: «Tra le presenze con maggiore presenza a Trieste si concentrano soltanto persone provenienti da alcuni paesi come l'Afghanistan, l'Iraq e il Pakistan». «Oggi - ha continuato Schiavone - rispetto alla popolazione residente, il fenomeno della migrazione non è un'emergenza, anche per il fatto che la situazione è stabile. Il trend del 2018 non è diverso da quello del 2017 e consente una gestione ordinata del fenomeno. I dati parlano anche per quanto riguarda il sistema Sprar e quello prefettizio, mentre sono assenti i dati del sistema nel Comune di Sgonico dove sono in accoglienza famiglie con minori con particolari disagi». 

La domanda "sbagliata"

«La domanda che mi viene rivolta oggi su quanti siano è sbagliata. Dobbiamo concentrari su alcuni dati interessanti come ad esempio il fatto che sia aumentato il numero delle persone come nuclei famigliari, dato soprattutto dai ricongiungimenti». 

I dati

Sono 433 le persone tra i 18 e i 25 anni, 459 tra i 26 e i 35 anni, 173 che hanno più di 36 anni e 120 sotto i 18 anni.
1410 sono i frequentanti dei corsi di lingua italiana, 113 i minori iscritti nella scuola pubblica, 55 gli adulti iscritti alla terza media, 49 i tirocini attivati, ai corsi di formazione sono 414 i frequentanti. 
dati del 2017

I soldi dell'accoglienza

«Come Ics spendiamo circa mezzo milione di euro all'anno per i trasporti, soldi che vanno alla Trieste Trasporti - ha dichiarato Schiavone - e la forte ricaduta sul mercato degli affitti e degli alloggi rappresenta un dato importante. Possiamo affermare che produciamo ricchezza, sia economica che sociale».

La mancanza di un dato

Gianfranco Schiavone ha poi affermato che «il dato su quanti si fermano e quanti se ne vanno non lo abbiamo ancora elaborato».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Accoglienza a Trieste, il report del 2017

TriestePrima è in caricamento