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Cronaca Molo Fratelli Bandiera

Acquamarina, Futura: "La piscina terapeutica rimanga in Campo Marzio"

Sacellini: "La popolazione chiede urgentemente questo servizio, più snello l'iter per ristrutturare esistente". De Gioia: "Progetto di Porto Vecchio è ancora un nulla di fatto, troppo costoso secondo le stime". Rusconi: "Con piscina termale nell'ex ortofrutticolo si riqualificcherebbe tutta l'area"

“La piscina terapeutica resti in Campo Marzio” lo chiedono a gran voce gli esponenti di Futura Michele Sacellini, Franco Bandelli, Roberto de Gioia, Giulio Bonivento e Rina Anna Rusconi. Le motivazioni sono state esposte oggi in una conferenza stampa davanti alla piscina Acquamarina, un tempo frequentata dai molti cittadini bisognosi di un percorso di riabilitazione, fino al crollo del tetto nel luglio del 2019. L'ex piscina era stata sequestrata dalle autorità al fine di stabilire le cause del crollo, ma il dissequestro è vicino e il sindaco Dipiazza sarà chiamato a decidere se ristrutturare l'esistente o ricostruire daccapo la piscina. Il primo cittadino, da tempo orientato a edificare una nuova e analoga struttura in Porto Vecchio, in una recente nota stampa si è dichiarato possibilista verso una doppia soluzione: ristrutturare l'edificio in largo Fratelli Bandiera e costruire in Porto Vecchio una piscina termale.

“Vogliamo che la piscina terapeutica risorga proprio qui – ha dichiarato il segretario provinciale di Futura Michele Sacellini – la popolazione chiede urgentemente questo servizio, lo dimostrano le molte persone rimaste sprovviste di un luogo dove ricevere le cure necessarie. Si tratterebbe di un iter molto rapido se affiancato da un bravo project manager, è la soluzione ideale per rispondere a necessità improrogabili”.

Secondo Rusconi “questa è una delle zone più belle della città, tra Borgo Giuseppino e il centro Storico, purtroppo ridotta a un angolo disagiato. La rinascita della piscina, accompagnata a un eventuale centro benessere nell'ex mercato ortofrutticolo, permetterebbe di riqualificare l'area e attrarre turismo di qualità con un piano preciso e strategico”.

Il consigliere comunale Roberto De Gioia ha poi rilevato che “la discussione in commissione e in Consiglio Comunale non ha finora portato a nulla, siamo al punto zero con l'iter della costruzione della piscina in Porto Vecchio, poche le manifestazioni d'interesse e molti i problemi, legati a ragioni economiche e vincoli della soprintendenza. In più il Comune ha avviato uno studio che parla di 7 -8 milioni di euro per la costruzione ex novo, mentre con 3 o 4 milioni di euro si potrebbe rimettere in funzione questa. La questione è urgente perché fino a poco tempo fa gli utenti si recavano in strutture in Slovenia, ma in tempi di pandemia questo è impossibile. Senza contare tutti i corsi di nuoto per bambini, donne incinte e disabili organizzati da Acquamarina, che ora non ci sono più”.

L'ex assessore Franco Bandelli ha poi sollevato analogie con situazioni affini nel passato: “Per esperienza ho visto che quando si spostano come tessere del domino l'ubicazione di future costruzioni, finisce che dopo vent'anni si ripresenta il medesimo progetto. Basta vedere gli scempi abbandonati del Silos (che avrebbe dovuto diventare un centro congressi al posto di palazzo Carciotti) e del Meccanografico”.

Riguardo al possibile cambio di passo di Dipiazza, Bandelli ha dichiarato: “Questo sarebbe già un passo avanti ma ribadiamo che la Spa nell'ex mercato ortofrutticolo completerebbe un progetto generale di riqualificazione. Cosa che a nostro avviso in Porto Vecchio ancora manca”. Rimarcata infine da Giulio Bonivento "la fondamentale differenza tra piscina termale e piscina terapeutica. Non si può pensare di curare una persona con difficoltà deambulatorie in un luogo adibito a relax e divertimento".

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