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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Aggressione omofoba via Gallina, Arcigay Trieste: «In Italia nessuna legge che tuteli i gay»

Dura presa di posizione da parte della presidente di Arcigay Trieste dopo l'episodio omofobico avvenuto in via Gallina

Dura presa di posizione da parte della presidente di Arcigay Trieste dopo l’episodio omofobico avvenuto in via Gallina.

Una coppia, uno di 24 e l’altro di 43 anni, all’alba dello scorso lunedì è stata picchiata dopo essersi scambiata un tenero bacio, solamente perché omosessuale. L’aggressore, poi, è fuggito in taxi.

Dopo aver sentito un fischio da parte di un ragazzo giovane, probabilmente dovuto alla disapprovazione per il gesto d’amore appena fatto,  uno dei due è stato preso a pugni, colpendogli lo zigomo destro e facendolo cadere semincosciente.

L’omofobo, non contento, ha iniziato poi a insultare pesantemente la coppia, continuando a dare pugni agli uomini, che a quel punto sono caduti entrambi a terra a causa dei colpi ricevuti.

Una donna, che era in compagnia della coppia gay, ha tentato invano di far desistere il ventenne.  Uno volta ripresa parzialmente coscienza, uno degli uomini della coppia ha chiamato le Forze dell’Ordine.

Un tassista presente sulla scena, anziché prestare accorso alle vittime, ha agevolato la fuga dell’ omofobo. Pochi minuti dopo l’intervento del 113 e del 118, che ha condotto gli uomini all’ospedale di Cattinara.

A seguito di tale episodio Antonella Nicosia riferisce che  «Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus esprime prima di tutto piena solidarietà e vicinanza alle vittime di questo grave episodio di violenza a danno di due persone omosessuali, che si stavano baciando per strada. La comunità LGBTI per l'ennesima volta deve registrare come ancora oggi nel nostro Paese e in particolare nella nostra città i cittadini e le cittadine omosessuali vivano in una condizione di maggiore esposizione alla violenza e alla discriminazione a causa del proprio orientamento sessuale, senza che vi sia alcuna legge che contrasti la violenza di natura omofobica».

«Chiediamo urgentemente al Prefetto – conclude - , considerato anche l'analogo caso accaduto all'inizio dell'anno nella nostra città, un incontro ufficiale per comprendere cosa lo Stato stia facendo per una minoranza di cittadine e cittadini che, tuttora prive/i di una legge che tuteli le loro relazioni familiari, sono costrette a vivere in una società in cui lo stigma sociale e le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere sono purtroppo all'ordine del giorno».

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