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Aggressioni ai sanitari, Sap e Fials: "Servono presidi fissi di polizia negli ospedali"

In una conferenza stampa i segretari provinciali Tamaro (Sap) e Potoschnig (Fials) hanno chiesto anche l’attivazione di una linea telefonica diretta con le forze dell'ordine, dispositivi di videosorveglianza, bodycam e allarmi sonori, oltre a corsi di formazione specifica e protocolli condivisi tra forze dell’ordine e aziende sanitarie

Dopo le frequenti aggressioni subite dagli operatori sanitari, tra cui quella recente contro un’infermiera del pronto soccorso di Cattinara, i sindacati Fials e Sap (rispettivamente per gli operatori sanitari e per la polizia di stato) hanno organizzato una conferenza stampa per rivendicare più sicurezza per i lavoratori della sanità e gli agenti di polizia, entrambe professioni “colpite da gravi carenze di organico”.

La conferenza stampa si è svolta alla presenza dei segretari provinciali dei sindacati, Fabio Potoschnig per la Fials e Lorenzo Tamaro per Sap, con la partecipazione di consiglieri regionali Walter Zalukar (Gruppo misto) e Claudio Giacomelli (FdI), la senatrice Laura Stabile (FI) e l’assessore comunale alla sicurezza Maurizio De Blasio.

Queste le principali richieste rivolte alle aziende sanitarie e alla Regione: la riattivazione, negli ospedali, dei posti fissi di Polizia H24, l’attivazione di una linea telefonica diretta affinché gli operatori sanitari possano contattare tempestivamente le forze dell’ordine, dispositivi di videosorveglianza, bodycam e allarmi sonori, oltre a corsi di formazione specifica (uno dei quali già organizzato dalla Fials) e protocolli condivisi tra forze dell’ordine e aziende sanitarie.

Fabio Potoschnig ha dichiarato che “Le pene per chi aggredisce operatori sanitari sono state inasprite con multe fino a 5mila euro, ma spesso mancano le denunce, che dovrebbero essere effettuate direttamente dalle aziende e non dai dipendenti aggrediti, che verrebbero così esposti a rischi di ritorsioni”.

Lorenzo Tamaro ha spiegato come “una volta c’era un presidio fisso di polizia anche al Maggiore, ora solo a Cattinara ed è ridotto all’osso. Solo due gli operatori, con due turni, e nessuno durante le ore serali e notturne. Questi presidi sono importanti perché permettono di risolvere le situazioni riducendo le chiamate e gli interventi”. Il segretario provinciale del Sap ha poi richiamato l’attenzione sulle aggressioni alle forze dell’ordine: “Da sempre chiediamo di essere tutelati dai criminali ma se non abbiamo gli strumenti per garantire la nostra sicurezza immaginate cosa possiamo fare per gli altri. Come Sap abbiamo sempre chiesto, anche durante la pandemia, equipaggiamenti adeguati come taser e bodycam. Non manchiamo mai di denunciare anche le carenze di organico: se non ci saranno massicci arruolamenti, in Italia nel 2030 avremo 40mila agenti in meno. Sono i risultati di anni di politiche sbagliate per la sicurezza e la sanità”. 

La dottoressa Stabile ha poi dichiarato che "la carenza di organico nella sanità è un problema nazionale e questi episodi possono essere scatenati anche dalla tensione che si sviluppa quando non si è in grado di soddisfare le esigenze del paziente. Spesso, in Italia, i sanitari sono sottoposti a condizioni di precariato con una formazione inadeguata e turni massacranti".

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