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Cronaca

Il tour di Giuseppe Conte riempie Cavana, centinaia in piazza per l'ex premier

Giunto a Trieste in supporto della candidata sindaco Alessandra Richetti, il presidente dei Cinque Stelle certifica anche sul confine l'abbandono del grillismo e apre alla transizione verso un movimento diverso. In quaranta minuti di intervento un solo riferimento alla candidata

“Noi non facciamo promesse, assumiamo impegni. A Trieste ritornerò”. Il comizio che il presidente del MoVimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha tenuto in piazza Cavana a meno di quattro giorni dal voto delle amministrative certifica l’abbandono del grillismo e apre alla transizione contiana anche sul confine orientale. Oltre duecento persone si sono date appuntamento davanti al palco dove per l’occasione - e nelle intenzioni di un modo tradizionale di fare politica – molti degli attivisti e degli addetti ai lavori si sarebbero aspettati un endorsement pubblico a favore della candidata a sindaco, Alessandra Richetti, più deciso. Un tentativo di contestazione messo in scena da un manipolo di anti Green Pass (tra i quali anche il consigliere comunale Fabio Tuiach, prontamente allontanati dalla Digos) non ha scalfito Conte che, davanti alla dirigenza triestina del movimento (Andrea Ussai, Elena Danielis e Sabrina De Carlo, assente Stefano Patuanelli, in quarantena per il contatto con un positivo) ha giocato tutte le carte per portare avanti il suo progetto di cambiamento.

Il tour di Conte

In piazza si sono sentiti cori e tanti applausi. Conte ha monopolizzato totalmente l’evento, menzionando una volta sola la candidata sindaco Alessandra Richetti e, forse, lasciando l’amaro in bocca a chi si aspettava un appello al voto di domenica e lunedì diverso. Per dirla in parole povere, è sembrato più un tour elettorale di Giuseppe Conte che di Alessandra Richetti. L’ex premier l’ha menzionata appena dopo venti minuti, dettaglio che non è sfuggito agli osservatori della politica locale. Al di là della campagna elettorale in riva all'Adriatico, il discorso di Conte è stato incentrato più sui bisogni del Paese. Parlando di Trieste ha rivendicato i meriti del MoVimento per la chiusura dell’altoforno della Ferriera, figlia di quel “modo di fare politica che è lavorare giorno e notte per voi, una missione”.

Il breve intervento della candidata sindaco

Ad accogliere Conte sul palco è stata proprio la Richetti. “Presidente, le presentiamo Trieste. Abbiamo bisogno di una politica che sia al fianco dei cittadini, che abbia il coraggio di metterci la faccia anche quando ci sono problemi, come lei ha fatto oggi. Abbiamo bisogno del suo sostegno”. “Questa piazza – così l’attacco dell’ex primo ministro – dimostra di avere memoria di ciò che abbiamo fatto durante la pandemia. Gli organi di informazione tendono a ridurre ciò che è stato”. Cita Marc Bloch, chiede alla piazza uno sforzo “per interpretare il momento che stiamo vivendo, andando oltre alla scadenza elettorale” ed esprime pubblicamente la propria posizione sui vaccini come “unico strumento che ci permette di percorrere l’ultimo miglio. Nel caso avessero voluto imporre il Green Pass, eravamo stati i primi a dire di tutelare il posto di lavoro”.

L'incontro del pomeriggio con i portuali

Nella tarda serata il tour elettorale di Giuseppe Conte a Trieste aveva incontrato una delegazione di portuali, contrari all’obbligo del Green Pass. “Dobbiamo realizzare una politica che guarda a ciò che serve al Paese, non alle polemiche”. Il riferimento alle vicende giudiziarie che hanno investito la Lega negli ultimi giorni con il “caso” Morisi è evidente, come pure il tour elettorale che ha portato l’ex premier lungo la penisola italiana fino al capoluogo giuliano. L’atteggiamento è quello da leader di un movimento atteso da una transizione che, al netto degli aggettivi “energetica” e “digitale”, ha obiettivi decisamente politici.

"Dammi la mano e torna vicino"

Andando a fondo nel discorso, Conte rivendica la decisione di avviare il bonus del 110 per 100 nell’edilizia, saluta con gioia la proroga del provvedimento da parte del governo Draghi e ricorda a tutti l’impegno fondamentale contro la criminalità nel rispetto dello statuto. “Noi non abbiamo imprenditori amici all’interno del palazzo. Abbiamo bisogno di etica pubblica, etica pubblica, etica pubblica” ripete l’ex premier. Parla con la piazza, menziona le comunità energetiche e si appassiona – strappando applausi –quando parla di lotta alle mafie e alla corruzione. A chiudere il comizio sono le parole e la musica di Rino Gaetano. “Dammi la mano e torna vicino, può nascere un fiore nel nostro giardino”.

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