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Tre ore di paura, ma la bomba sul bus è un falso allarme: immagini in mano alla Digos

L'ordigno rudimentale è stato rinvenuto verso le 10:20 a bordo della linea 17/ dall'autista del mezzo. Evacuato largo Santos, interdetta piazza Libertà e traffico in tilt. Sul posto gli artificieri della polizia di Stato, oltre che l'esercito, polizia locale e vigili del fuoco. La Trieste Trasporti ha messo a disposizione della Digos le immagini

TRIESTE - Tre ore e mezza circa. Questo il tempo trascorso dal rinvenimento di un manufatto rudimentale a bordo della linea 17/ della Trieste Trasporti al "tutto negativo" con cui gli artificieri hanno chiuso il caso che ha bloccato mezza città per buona parte della mattinata. Sono le 10:20 e l'autista del mezzo, una volta giunto al capolinea di piazza Libertà, effettua un giro di ricognizione sull'autobus. In corrispondenza della terza porta (l'autobus è di quelli doppi), tra i sedili, trova un tubo avvolto da una rete di plastica. Dalla struttura fuoriescono alcuni cavi, di colore chiaro. L'autista si insospettisce e chiama il 112. Sul posto, in pochi minuti, giungono i mezzi della polizia di Stato, con il supporto dell'esercito. 

Le prime informazioni

E' il Comune, attraverso il suo canale Telegram, a diffondere la notizia di una "operazione di polizia". Nei primi minuti la notizia è vaga. Si parla di uno spostamento dei capolinea degli autobus e poco altro. Poco alla volta, circa un'ora dopo il rinvenimento, la notizia che racconta del "presunto pacco bomba sull'autobus". Le prime indiscrezioni parlano di un pacco, per l'appunto. Poi si scoprirà che non è così. Largo Santos viene fatto evacuare. I turisti, assieme ai curiosi, continuano a gironzolare tra il la stazione delle corriere e quella ferroviaria. L'area, di lì a poco, viene fatta sgomberare. Succede dopo il secondo sopralluogo che gli artificieri della polizia di Stato compiono all'interno dell'autobus. 

"Il sospetto è rilevante"

Le immagini vengono passate ai raggi X. Ad un certo punto si diffonde la notizia. "Potrebbe essere una bomba". Anche il presidente della Trieste Trasporti, Maurizio Marzi Wildauer, dice pubblicamente che "il sospetto è rilevante". Da largo Santos vengono fatti allontanare tutti. Sul posto, oltre agli artificieri, rimangono solo le forze dell'ordine. Nel frattempo il traffico va in tilt. Piazza Libertà viene chiusa, le automobili in direzione Trieste vengono fatte transitare su via Udine. Gli autobus in direzione Monfalcone non partono. C'è chi decide di salire a bordo di un treno. Sul posto arrivano anche i vigili del fuoco, oltre la polizia locale per gestire il traffico. Sono passate da poco le 13:30 quando arriva il messaggio: "tutto negativo". Si liberano gli automobilisti rimasti intrappolati per ore, gli autobus riprendono possesso dei capolinea. 

I possibili reati 

A terra, non distante dal monumentale portale d'entrata del porto vecchio rimane il tubo avvolto dalla rete. Una ventina di centimetri, poco di meno, la sua lunghezza. In pochi minuti la zona viene recintata dal nastro bianco e rosso. Il tecnico della Trieste Trasporti viene fatto salire a bordo del mezzo e acquisisce le immagini del circuito di video sorveglianza. Sui fatti indagherà la questura di Trieste. E' possibile che la Procura della Repubblica decida di aprire un fascicolo a riguardo. Il reato ipotizzato (oltre ad una interruzione di pubblico servizio) potrebbe essere il procurato allarme. La valutazione, però, spetterà alla stessa magistratura dopo aver preso possesso degli atti. 

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