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Cronaca

Ambiente, Scoccimarro: «Neurotossina in laguna, proseguono analisi»

«Arpa si sta occupando dei campionamenti dei mitili e dell'acqua nelle aree della laguna in cui è stata rilevata la presenza della tossina, nonché della ricerca di fitoplancton tossico nell'acqua»

«L'attività di controllo viene svolta da Arpa in collaborazione con le autorità sanitarie, più esattamente con la Direzione centrale salute, il Servizio veterinario e l'Istituto Zooprofilattico di Stato (IZS) delle Venezie, nell'ambito del Protocollo d'intesa per la gestione delle Attività di sicurezza alimentare, siglato a febbraio 2018». Lo precisa l'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro, in relazione alla presenza della "tetrodotossina" nella laguna di Grado e Marano, confermando che «le verifiche sono serrate e in ogni caso già lunedì prossimo 2 luglio si terrà un nuovo incontro tra i tecnici di Arpa e i veterinari dell'Azienda sanitaria e con gli esperti dell'IZS per pianificare ulteriori iniziative».

«Arpa si sta occupando dei campionamenti dei mitili e dell'acqua nelle aree della laguna in cui è stata rilevata la presenza della tossina, nonché della ricerca di fitoplancton tossico nell'acqua - spiega Scoccimarro - mentre la ricerca della tossina nei mitili viene fatta dall'IZS, competente in materia». Dal canto suo Arpa precisa che ad oggi non è stata in ogni caso trovata presenza di quelle specie di fitoplancton tossico che, per quanto noto in letteratura, possono produrre la tossina: da bibliografia, tale tossina viene prodotta infatti da batteri che vivono nel pesce palla o in altri organismi marini alieni.

Per quanto riguarda la presenza della tossina nei mitili, essa è stata rilevata, spiega ancora Arpa, in quelli oggetto di analisi il 23 maggio scorso. Successivamente sono stati effettuati altri 5 prelievi, l'ultimo dei quali tre giorni fa, il 26 giugno, sia nell'area interessata sia nelle aree limitrofe. «L'obiettivo - conclude l'assessore Scoccimarro - è di chiarire al più presto l'origine della tossina nelle nostre acque e rimuoverne la causa per scongiurare ogni pericolo e riavviare le attività economiche nell'area interessata».

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