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Cronaca

Amianto: 1,3 milioni di euro stanziati per il 2017 dalla Regione per le bonifiche

Serracchiani: «Anche in Fvg è ancora carente la consapevolezza di quanto l'amianto possa essere pericoloso quando genera una patologia che subdolamente si svela anche dopo decenni»

Bonifiche, prevenzione, informazione e, nell'assistenza socio sanitaria, creazione di un percorso unico in Italia grazie al quale non è il malato a dover girare attorno al sistema sanitario, ma è l'intera struttura ad accompagnare la persona.
Questo il programma attuato negli ultimi anni dalla Regione Friuli Venezia Giulia e illustrato a Monfalcone dalla presidente Debora Serracchiani nel corso della prima giornata della 7³ Conferenza regionale amianto, organizzata dalla Commissione regionale amianto che, come ha ricordato la stessa Serracchiani, è stata ricostituita dall'Amministrazione regionale nel 2014, così come il Centro unico di riferimento regionale per la lotta all'amianto che ha sede nell'ospedale di Monfalcone e che è stato reso autonomo dall'Azienda per l'assistenza sanitaria Bassa Friulana-Isontina.

Sul piano della prevenzione Serracchiani ha sottolineato «l'azione sinergica che è stata effettuata da quegli stessi interlocutori amministrativi e istituzionali che nel passato non dialogavano, in primo luogo il settore sanitario e quello ambientale.
In termini di risorse, l'impegno della Regione è stato concreto in quanto sulle bonifiche, per il 2017, lo stanziamento ammonta a 1,3 milioni di euro che l'Amministrazione ha messo a disposizione per togliere l'amianto dagli edifici pubblici, come ad esempio le scuole, e da quelli privati, comprese le aziende».
Ma è sull'informazione che ha insistito la presidente della Regione, evidenziando come, «anche nei nostri territori è ancora carente la consapevolezza di quanto l'amianto possa essere pericoloso quando genera una patologia che subdolamente si svela anche dopo decenni».
Per questo Serracchiani ha rimarcato l'importanza della distribuzione, iniziata lo scorso febbraio, del vademecum amianto, uno strumento essenziale nel fornire le cognizioni utili ad orientarsi per affrontare le conseguenze di un'esposizione.
Il Friuli Venezia Giulia, infatti,è la regione italiana percentualmente più colpita dal problema amianto, presente in quantità pari a 1 milione di tonnellate rispetto ad una rilevazione complessiva di 32 milioni di tonnellate a livello nazionale.
 In particolare, i territori provinciali nei quali si è registrata la casistica più alta di contaminazione sono quelli di Trieste e Gorizia.

L'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ha spiegato il percorso che in Friuli Venezia Giulia viene riservato alle persone soggette a rischio amianto.
Sono diverse, infatti, le professionalita impegnate in questo servizio non solo di tipo medico (di medicina generale e ospedaliera) ma anche dotate di un profilo amministrativo per aiutare il malato nei passaggi burocratici che riguardano le fasi della diagnostica e dell'assistenza clinica. Inoltre, anche l'introduzione di uno speciale tesserino ha agevolato i pazienti nel rapporto con il sistema sanitario.
Telesca ha infine parlato della ricerca, riferendosi soprattutto al lavoro portato avanti dal Centro di riferimento oncologico di «Il lavoro sull'amianto non è solo di tipo sanitario e ambientale - ha spiegato Telesca - ma riguarda anche il filone della ricerca scientifica che la Regione supporta con forza perché, per tante persone, rappresenta una speranza di futuro».
Oltre a Serracchiani e Telesca, erano presenti anche l'assessore regionale all'Ambiente, Sara Vito, che domani chiuderà la conferenza, e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint.

«La Regione - ha esordito l'assessore all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito - sta lavorando con grande determinazione per dare risposte concrete al problema dell'amianto, adottando un approccio innovativo e trasversale che dà importanza sia agli aspetti sanitari sia a quelli della prevenzione, ovvero alle bonifiche, allo smaltimento e alla rimozione dell'amianto».
«Le azioni che andremo ad attuare - ha aggiunto Vito - saranno contenute in modo organico nel nuovo piano regionale amianto che verrà adottato entro la fine di questa legislatura. Questo documento, in parte già operativo, tiene conto delle più recenti iniziative a livello nazionale e considera sia gli aspetti ambientali sia quelli sanitari ed informativi».
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, il piano seguirà un percorso orientato alla prevenzione attraverso un'efficacie pianificazione degli interventi di bonifica e la condivisione delle informazioni.
Tra le principali azioni previste, il completamento della mappatura delle superfici con amianto a partire dagli edifici pubblici e di pubblica utilità.
A tale proposito in regione verranno adottati idonei strumenti informatici, come la piattaforma Aram (Archivio regionale
amianto) messa gratuitamente a disposizione di tutte le pubbliche amministrazioni, che consentirà di conoscere in dettaglio le aree con presenza di amianto e quelle già bonificate. In Aram ogni particella censita sarà abbinato ad un indice di degrado della struttura tramite il quale sarà possibile pianificare gli interventi di bonifica nelle aree a maggior rischio.

«Gli interventi di bonifica e rimozione attuati tramite i contributi regionali già stanziati - ha concluso l'assessore regionale all'Ambiente - sono solo l'inizio di una grande opera ambientale che continuerà nel tempo fino alla completa bonifica di tutto il territorio dalla presenza dell'amianto».
Il piano regionale amianto conterrà anche le linee guida per la microraccolta dell'amianto da parte dei Comuni e le linee di indirizzo per lo smaltimento in proprio. Saranno inserite anche delle specifiche norme per il potenziamento delle attività di Arpa, con la costituzione di un laboratorio specializzato nella valutazione delle fibre disperse in aria. Nel piano saranno infine inserite le specifiche per le attività di formazione (anche quelle dirette agli operatori di bonifica) e per quelle di informazione rivolte soprattutto alla popolazione.

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