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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Amianto sulla "Grande Viabilità", qualcuno ne è stato informato?»

Lo scrive la Segreteria Provinciale SILP CGIL: «Parte del tetto del deposito bus della Trieste Trasporti di via Svevo, sembra composto da amianto, trasportato dal vento sulla carreggiata della Grande Viabilità, frantumato poi dai penumatici»

«Come noto, nei giorni scorsi a Trieste è (eccezionalmente?) soffiata la Bora e, come hanno riportato gli organi di stampa, in sei giorni, le operazioni di soccorso riconducibili ai danni causati dal vento hanno raggiunto quota 700 con le solite tipologie legate alle raffiche di Bora: per alberi, camini, coperture di tetti, tegole, finestre, tabelloni pubblicitari caduti o pericolanti. Tra i danni, ricordiamo anche quelli subiti dai nuovi uffici di Polizia del Comprensorio della Caserma Duchessa d’Aosta (pare che anche la futura nuova sede della Polizia Locale di via Revoltella, l’ex Beleno, quella costata più di 10 milioni di Euro, non abbia avuto sorte migliore e abbia subito dei danni alle pareti». Lo scrive in una nota la Segreteria Provinciale SILP CGIL.

«Tra i danni e i pericoli per la salute dei lavoratori e dei cittadini segnalati  - prosegue la nota - (peraltro, siamo ancora in attesa di vedere gli esiti delle analisi sulle campionature effettuate (?) su materiali dubbi da noi segnalati e presenti in alcuni uffici della Questura di Trieste, che si sospetta essere amianto), non ci risulta essere quello provocato nottetempo dallo “scoperchiamento” di una parte del tetto del deposito dei bus della Trieste Trasporti di via Svevo, che sembra essere anch’esso composto da Amianto. Come è stato informalmente riportato da alcuni dipendenti della Trieste Trasporti (ai quali va la nostra solidarietà n.d.r.), pezzi del tetto, sarebbero letteralmente volati, trasportati dal vento, sulla carreggiata della Grande Viabilità Triestina, per poi -di sicuro- essere frantumati dai pneumatici dei veicoli in transito, e poi essere ulteriormente disperdersi nell’aria. Tra l’altro, le pericolosissime fibre, attraverso il vento e/o raccolte dai pneumatici, sarebbero poi potute essere trasportate ovunque».

«Il 14 febbraio - sottolinea la SILP CGIL - , in corrispondenza dell’area potenzialmente inquinata, si è formata anche una lunghissima coda di TIR e di autoveicoli, diretti all’uscita Campi Elisi-Porto. Sul posto per questioni legate alla viabilità, sono intervenute pattuglie delle Forze dell’Ordine i cui equipaggi hanno cercato di agevolare il deflusso dei veicoli. Non risulta che gli stessi fossero stati informati dei rischi derivati dalla presenza di amianto sulla carreggiata».

«Considerando che quotidianamente - conclude la nota - l’arteria interessata è percorsa da moltissimi veicoli (anche di servizio), chiediamo al Prefetto ed al Questore (e perché no, anche al Sindaco), se erano stati informati di quanto accaduto, e qualora lo fossero stati, come mai non sono stati presi i necessari provvedimenti a tutela della salute pubblica e perché non vi è stata la necessaria comunicazione e informazione, anche al personale di Polizia in servizio in quei giorni».

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