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Cronaca

Anonymous fa visita al Castello e pianta un ulivo in piazza Oberdan

Torna in azione il gruppo "Oliver Hardy - Coscienza pulita" protagonista dello sfalcio del roseto di San Giusto (definito atto vandalico dall'Amministrazione comunale) e della pitturazione della pensilina storica della linea 6 a Barcola: «Operazione Maximillian: il Castello degli orrori» e «Pasqua di resurrezione»

Gli anonymous del giardinaggio e decoro urbano triestini sono tornati in azione. Dopo la polemica dello sfalcio del roseto di San Giusto, che li ha visti apostrofare come "vandali" dall'Amministrazione comunale e molti politici locali, il gruppo noto su Facebook come Oliver Hardy - Coscienza pulita era tornato a far parlare di se, questa volta in termini più positivi, lo scorso mese, quando ha ripitturato la pensilina storica della linea 6 di Barcola.

Nei giorni di Pasqua sono state due le operazioni che hanno visto protagonisti queste persone, che, per non farsi riconoscere, indossano appunte le maschere del film "V per vendetta" poi ribattezzate Anonymous in seguito all'utilizzo della stessa da parte degli attivisti di internet. La prima delle due uscite del gruppo Coscienza pulita è stata, a differenza delle precedenti, alla luce del sole, nel parco del Castello di Miramare.

«È da parecchio che Oliver sta monitorando la drammatica situazione del nostro splendido Parco del Castello di Miramar - si legge sulla pagina Facebook -. Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini con richiesta di un nostro intervento, oggi (3 aprile, ndr) abbiamo dato il via all’ “Operazione Maximilian”. In queste ultime settimane la cosa che è più saltata all’occhio ai frequentatori del Parco è stata la spudorata mancanza delle più elementari e semplici operazioni di pulizia a partire dallo svuotamento dei cestini e raccolta dei rifiuti. “Ma è un parco grandissimo, tanti sentieri, sali-scendi (pant! pant!), vado a destra? vado a sinistra? come si fa? Tutto in un giornooooooo?????????” Anche si, care ditte incaricate allo scopo!!!!!!!! Oggi di buon'ora sacchi alla mano e scope al seguito in meno di due ore, udite udite!!!, con la santa “fiaca”, a piedi e godendoci le bellezze del Parco, in questa splendida giornata di sole, abbiamo portato a casa il risultato. E visto che avanzava pure del tempo abbiamo pensato anche di dare una bella ripulita ai due cancelli dell’entrata di Grignano che versavano anch’essi in uno stato indecoroso. L’incontro casuale, oggi, proprio con un addetto a questo lavoro, suo malgrado, ci illumina su il perché di questa sciagurata gestione della manutenzione ordinaria del Parco. L’appalto affidato alla ditta Lande di Napoli è in scadenza all’8 aprile, subentrerà una ditta di Udine non ben specificata. L’ingenuo operatore ci svela inoltre di essere stato mandato oggi, su ordine dei suoi superiori, a fare il giro di svuotamento e ci confida che era previsto un incaricato fisso a svolgere questa mansione giornaliera. Che fine abbia fatto questo incaricato non è dato a sapersi visto che i cestini non venivano svuotati sicuramente da almeno 4 giorni e non solo visto che in più di qualche cestino erano depositati ombrelli rotti dall’ultima Bora. È evidente che la gestione della manutenzione ordinaria non può assolutamente funzionare se ogni anno viene ri-appaltata alla prima ditta al ribasso. Siamo appena alla punta dell’iceberg........».

3apr15. Anonymous al parco del Castello di Miramare (foto tratte dalla pagina "Oliver Hardy - Coscienza pulita")

La seconda missione del gruppo, questa volta di nuovo in notturna, si è svolta in pieno centro di Trieste: piazza Oberdan. Gli anonymous hanno piantanto un ulivo al capolinea del Tram, per sostituire quello che le giornate di Bora avevano abbattuto e che non era stato ancora stato sotituito dal Comune: «Non riusciamo a capire alcune dinamiche cruente operate dagli addetti al verde pubblico che al pari di novelli Leatherface, il protagonista ritardato mentale armato di sega elettrica nel celeberrrrimo film “Non aprite quella porta”, si accaniscono su alberi ed arbusti come se non ci fosse un domani - è il commento all'operazione sulla pagina Facebook -. La triste storia è questa: uno degli ulivi adiacenti la stazione Trieste-Opicina del nostro caro vecchio amico Tram, nei giorni di Bora e più precisamente il 6 febbraio, è stato scalzato dal suo striminzito alloggio, consistente in un riquadro di circa 1mt x 1mt e profondo poco più di 40cm, con alla base un fondo di pietrisco e ghiaia mescolati a cemento, pertanto completamente inadatto a contenere, nutrire e far espandere le radici di un albero di tale grandezza. Il povero ulivo però era rimasto integro, come si può notare dalla foto, nella caduta attutita dalla sua folta chioma. Allora la domanda sorge spontanea....... “Perchè lo avete fatto a fette????” Non si poteva provvedere al rimpianto del malcapitato nel suo riquadro, magari rincalzandolo con nuova terra e dandogli un sostegno, di quelli classici usati all’uopo? E se proprio proprio finalmente resisi conto della poca idoneità dello spazio non si poteva prelevarlo e piantarlo in un luogo più adatto? Un ulivo solitamente tende a estendere le sue radici in orizzontale perciò è abbastanza intuibile che 50cm siano non solo insufficienti ma assomiglino più alla pratica masochistica del bonsai piuttosto che a quella dell’arredo delle quinte urbane. Non solo, l’ulivo “affettato” aveva ad occhio e croce, un’età che poteva aggirarsi intorno ai 20/30 anni ed una circonferenza di circa 60cm perciò anche un certo valore ‘pecuniario’ (se capitate in un vivaio buttate un occhio). È evidente a questo punto la totale incapacità conoscitiva e gestionale del personale preposto al verde e di chi ha progettato la riqualificazione della piazza. Nell’attesa che lor signori si accorgano del danno effettuato e del “buco” lasciato dall’albero, noi Oliver abbiamo intanto provveduto a rimpiazzare l’ulivo caduto con un suo giovane ‘collega’, di nome Ivo, al quale auguriamo di non fare la stessa ignobile fine. Speriamo che quanto prima i tre ulivi possano trovare una dimora più consona alla loro natura e vengano sostituiti con altre piante più idonee allo spazio predisposto. A proposito!!!!! Chi erano quei genialoni che ci hanno definiti “vandali” commettendo, secondo loro, uno scempio a San Giusto???!!! Le rose dell’Alabarda stanno ricrescendo più vigorose e sane che mai mentre il povero ulivo magari sarà finito nel caminetto di qualche simpaticone!!!!!!!!!!! Chi sono i veri vandali?????????».

8apr15. anonymous ulivo piazza oberdan-2

8apr15. ulivo piazza oberdan anonymous-2

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