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Cronaca

Anziani e Itis: "un Dovere Personalizzare l'Assistenza"

Siamo, dopo la Liguria, la seconda regione più vecchia d’Italia con oltre il 23% della popolazione oltre i 65 anni.Non è un caso perciò che parta da Trieste un progetto dedicato alla personalizzazione dell’assistenza delle persone anziane. L’I.T.I...

Siamo, dopo la Liguria, la seconda regione più vecchia d'Italia con oltre il 23% della popolazione oltre i 65 anni.
Non è un caso perciò che parta da Trieste un progetto dedicato alla personalizzazione dell'assistenza delle persone anziane.
L'I.T.I.S. (Azienda pubblica di servizi alla persona) ,senza alcuna spesa, aderisce ad un progetto di ricerca per capire come fare a dare ai nostri anziani un'assistenza personalizzata .
La situazione attuale impone delle modalità di assistenza basate sul concetto di prestazioni con un rigido tempo scandito per legge, di assistenza giornaliera che la Regione FVG stabilisce in 75 minuti al giorno per utente, che l'Itis è riuscito a portare a 175 minuti, ma non basta.

Certo sarebbe bello poter disporre di un operatore dedicato ad ogni anziano accolto o seguito ma i costi sarebbero insostenibili.
Ecco perché questo progetto attivato dalla cooperativa "Kcs caregiving" che già opera da anni all'interno dell'Itis, in collaborazione con la "Fondazione Zancan", parte con un primo monitoraggio nei confronti degli operatori che a vario titolo si occupano degli utenti anziani assistiti in varie forme: residenziali, semiresidenziali, a domicilio.
Il progetto ha vari ed ambiziosi obiettivi:
- Promuovere, la presa in carico personalizzata degli anziani, con riferimento alle tipologie di bisogno.
- Realizzare una sistematica valutazione di efficacia degli interventi.
- Analizzare il costo/efficacia per i diversi profili assistenziali e le diverse tipologie di cura.
- Promuovere e ralizzare metologie organizzative integrate tra organizzazioni pubbliche e private ( coinvolgendo anche le famiglie).

Raffaella Del Punta presidente dell'Itis, crede molto in questo progetto: " Alzare il livello di umanizzazione del nostro intervento è un preciso dovere sociale - ha detto - anche perché il futuro ci pone davanti a nuove sfide in ambito assistenziale dove la presa in carico integrata e multidisciplinare personalizzata è l'unica via per garantire dei livelli di assistenza adatti ".
Il tutto passerà anche attraverso la condivisione informatica, cioè dei database costantemente aggiornati dagli operatori per poter condividere le informazioni su ogni utente.

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