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Cronaca Largo della Barriera Vecchia

Appello Tryeste: «Confronto tra candidati sindaco a San Giacomo, politica torni in piazza»

Video-intervista di Triesteprima a Riccardo Laterza, uno dei primi firmatari dell'appello Tryeste

Incontro pubblico nel pomeriggio di oggi (lunedì 11 giugno) in largo Barriera organizzato da alcuni dei firmatari dell’appello rivolto ai candidati sindaco Tryeste, arrivato in pochi giorni ad oltre 400 sottoscrizioni.

«Tryeste è nato perché molti giovani - spiega Riccardo Laterza, uno dei primi firmatari dell’appello – hanno deciso una volta per tutte che voglinmo cambiare questa città per non essere costretti ad andarsene, spinti dalla necessità di trovare prospettive migliori in giro per il mondo. Martedì organizziamo alle 17 un confronto con i candidati sindaco perché pensiamo che ci siano alcuni temi che non sono stati trattati a dovere in questa campagna elettorale. Basti pensare che oggi ricorre il quinto anniversario sul referendum dell’acqua pubblica ed in questi 5 anni non è stato fatto nulla in città per riportare l’acqua sotto il diretto controllo dei cittadini. Questo è il primo di dieci punti sui quali chiediamo ai due Roberti di esprimersi, senza giri di parole ed in modo chiaro. L’incontro si svolgerà in piazza a San Giacomo, perché pensiamo che la politica di oggi sia troppo chiusa nei centri congressi, negli hotel di lusso ed invece è fondamentale riportare la discussione nelle piazze, nelle periferie, nei luoghi in cui si vivono la difficoltà di ogni giorno. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nel circolo Arci Officina in via Manzoni».

«Ho firmato l’appello, perché, anche se sono minorenne e non sono ancora una potenziale elettrice - spiega Emma, studentessa di 17 anni del liceo Petrarca –, credo che i punti che porta avanti l’appello siano fondamentali, tutti temi primari per lo sviluppo di Trieste che purtroppo non sono stati discussi a dovere durante queste settimane. Diversi miei coetanei hanno sottoscritto l’appello, un certo interesse che fa ben sperare per il futuro».

LA VIDEO INTERVISTA AD UNA STUDENTESSA DEL PETRARCA E A RICCARDO LATERZA, UNO DEI PRIMI FIRMATARI DELL'APPELLO TRYESTE (l'articolo continua sotto il video)

Come detto, martedì a partire dalle 17 è previsto il confronto tra Roberto Cosolini e Carlo Grilli (che parlerà in rappresentanza di Roberto Dipiazza, impegnato a Venezia con il sindaco Brugnaro). «Nel confronto che stiamo organizzando – spiega Laterza – il nostro obiettivo primario è che ci siano risposte chiare su alcune questioni che per noi sono determinanti.  Citavo prima l’acqua pubblica, la questione del Porto Vecchio, in cui crediamo che ci voglia davvero un percorso partecipato dei cittadini per quanto concerne la riqualificazione di quell’area e non vada lasciata nelle mani esclusive degli interessi privati. Sulla questione dell’immigrazione crediamo sia fatta troppa retorica da una pare e dell’altra e invece vada detto chiaramente che c’è bisogno in Italia come altrove di una rete solidale che sappia costruire attorno all’accoglienza non un discorso emergenziale, ma la costruzione di nuovi diritti non solo per gli immigrati ma per tutta la cittadinanza. Pensiamo a questo proposito al diritto allo studio, la nostra città deve tutelare tutto ciò che sta attorno a questo, il diritto alla mobilità, il diritto alla partecipazione dei giovani, il diritto ad avere degli spazi autogestiti dove esprimersi dal punto di vista culturale e di aggregazione».

13giu16.Tryeste (Foto Luca Marsi

«Pensiamo che – conclude – sul patto di stabilità la città debba esprimersi in modo forte è chiaro. E’ infatti inaccettabile che a causa di alcuni vincoli a livello europeo non si possano impiegare tutte le risorse che si hanno a disposizione per il welfare, per i lavori pubblici, per portare il cambiamento dentro la nostra città. Sul bilancio dovrebbero essere fatte delle scelte partecipate, una quota andrebbe messa a disposizione dei processi partecipativi. Per quanto concerne gli ultimi due punti, sulla ferriera si è atteso sin troppo tempo e quell’impianto produttivo deve essere riconvertito, che l’area a caldo deve essere chiusa e che non si debba aspettare l’interesse privato per chiudere quella zona. Pensiamo che la salute dei cittadini e i diritti dei lavoratori vadano prima dei profitti del privato che per troppi anni sono stati tutelati in primis. Infine pensiamo  che il lavoro debba essere di qualità. A tal proposito la città dovrebbe mettere al bando il lavoro a voucher, a chiamata, senza diritti e senza adeguate tutele. Negli appalti pubblici e nelle relazioni con chi fornisce beni e servizi per la pubblica amministrazione il comune metta ner su bianco la clausola “voucher free”, ovvero stabilisca che le ditte, gli esercenti e le aziende che prestano lavoro per il comune non utilizzino i voucher per pagare i propri dipendenti».

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