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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Nullatenente" con auto di lusso e indagato per usura ed estorsione: sequestrati beni e conti

L’indagato, formalmente nullatenente, aveva affittato un attico e noleggiato un’auto di grossa cilindrata. Sequestrati beni per circa 40 mila euro. Le indagini sono state effettuate dai carabinieri di Monfalcone

Era stato arrestato per usura, spaccio ed estorsione, poi le indagini dei Carabinieri hanno rilevato un tenore di vita sproporzionato per le attività dichiarate e hanno sequestrato beni, attività e conti correnti all’apparenza frutto delle sue attività illecite. Dalle attività investigative dei Carabinieri di Monfalcone, il Gip di Gorizia ha infatti disposto il sequestro preventivo dei conti correnti e di due attività commerciali di proprietà di M.D.A., 45enne di origini campane, arrestato in flagranza di reato lo scorso 07 ottobre 2020 dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monfalcone.

Il sequestro

La misura è stata eseguita dai Carabinieri di Monfalcone in collaborazione con i colleghi della Guardia di Finanza di Gorizia ed ha interessato due negozi di frutta e verdura, intestati a persone vicine all’indagato, siti in Piazza della Repubblica ed in via Romana di Monfalcone, nonché un conto corrente a lui riconducibile, rispetto al quale l’Autorità Giudiziaria ha disposto accertamenti bancari eseguiti dai militari delle Fiamme Gialle. Il sequestro ha riguardato tutti i beni, il cui valore complessivo ammonta a circa 40mila euro, che gli investigatori hanno ritenuto essere stati acquistati con i proventi dell’attività illecita. M.D.A., tuttora ristretto nel carcere di Gorizia, era stato arrestato nell’ottobre del 2020 al termine di una articolata attività di indagine svolta dai Carabinieri di Monfalcone, durante la quale era emerso che l’indagato, formalmente nullatenente, conduceva un tenore di vita sproporzionato, risiedendo peraltro in un attico in locazione ed utilizzando una autovettura di grossa cilindrata a noleggio.

L’attività di verifica ha portato anche al sequestro di orologi e gioielli di valore e dei c.d. “beni strumentali” alle attività economiche (mobili e arredi per le attività commerciali) intestati a terze persone. Si tratta, in particolare, di attrezzature gestite dalla compagna e dal nipote dell’indagato. La sistematica interposizione fittizia operata tramite prestanome e familiari, rende ancora più evidente la sproporzione tra i redditi formalmente censiti ed il compendio patrimoniale posseduto.

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