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Cronaca

Arresto radicale islamico, Gombacci: «Isis sconfitto militarmente ma non va abbassata la guardia»

L'analisi del consulente ed analista di affari europei triestino, oltre che ex consigliere politico al Parlamento europeo

«Lo Stato Islamico è stato sconfitto sul piano territoriale, ma la mentalità del Califfato continua a germogliare nella mente di migliaia di giovani radicalizzati che vivono in Europa», afferma Marco Gombacci, in merito al giovane di origine algerina arrestato a Trieste perché gestiva chat e gruppi pro-Isis.

Gombacci, triestino, è consulente ed analista di affari europei, oltre che ex consigliere politico al Parlamento europeo. Vive e lavora da nove anni a Bruxelles, capitale dell’Unione Europea, ed è stato recentemente in Iraq e Siria, seguendo la lotta contro lo Stato Islamico e la persecuzione dei Cristiani in Medio Oriente, entrando a Raqqa ancora parzialmente in mano alle bandiere nere e visitando la Piana di Ninive, l’area cristiana nel Nord dell’Iraq, poche settimane dopo la liberazione.

«L’Isis riesce ancora ad essere attrattivo tra migliaia di giovani che vivono in Europa. Vi sono delle enclave come quella di Molenbeek a Bruxelles o alcune Banlieue francesi che sono un terreno fertilissimo per radicalizzare i giovani. Il caso di avere anche a Trieste un potenziale attentatore ci deve far riflettere. Nessuna città o comunità può abbassare la guardia. Con le nuove tecnologie, i movimenti radicali hanno una diffusione capillare in tutta Europa», continua Gombacci.

«Quando sono entrato a Raqqa, il sindaco ad interim di quella che fu la capitale dello Stato islamico, ci disse che molti abitanti della città avevano dato il benvenuto ai tagliagole dell’Isis issando la bandiera nera. Lo stesso mi era stato riferito da rifugiati cristiani in Iraq che avevano paura di tornare nella loro città anche se liberata dal Daesh perché i loro vicini non avevano esitato a schierarsi con i seguaci del Califfo» Gombacci racconta.

«L’Isis veniva considerato una valida alternativa. Anche se sconfitto militarmente, l’Islam radicale continua ad essere di richiamo in Europa. Molti di quelli che furono definiti foreign fighters stanno ritornando in Europa e questa volta addestrati ad hoc e con un’esperienza militare alle spalle. Il numero di moschee salafite sta aumentando specie in Germania e Svezia. Per contrastare questo fenomeno, ci deve essere un lavoro di intelligence particolarmente intenso e l’ottimo lavoro svolto dalla Polizia di Trieste è particolarmente confortante», conclude Marco Gombacci.

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