rotate-mobile
Cronaca

Richiedenti asilo arrestati, Ics: «Fatto grave, assumeremo adeguati provvedimenti»

Giunge in serata il nota di Ics sul coinvolgimenti di alcuni richiedenti asilo nello spaccio di droga, arrestati dalla Squadra Mobile di Trieste

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«Il coinvolgimento di alcuni richiedenti asilo nello spaccio di sostanze stupefacenti, parte dei quali estranei al sistema di accoglienza e già segnalati alle forze dell'ordine da questo stesso ente, rappresenta un fatto grave rispetto al quale il Consorzio Italiano di Solidarietà assumerà adeguati provvedimenti, di concerto con le autorità competenti.

L'ICS attende comunque lo svolgimento delle indagini per meglio comprendere la dinamica dei fatti. Ricordiamo che dal 2014 a Trieste sono stati accolti per periodi più o meno lunghi migliaia di persone e che sono centinaia i richiedenti asilo e i rifugiati che vivono pacificamente nella nostra città, gran parte dei quali sono coinvolti in attività di volontariato Nessuno può quindi speculare su questa vicenda accreditando un'immagine negativa ai rifugiati nel loro complesso per fatti che investono un piccolissimo numero di persone, proprio nel giorno in cui in tutto il mondo l'O.N.U. celebra la Giornata Mondiale del Si coglie l'occasione per inviare, in calce, la dichiarazione dell'Alto Commissario Filippo Grandi sulla Giornata Mondiale del Rifugiato».

Dichiarazione di Filippo Grandi, Alto commissario Onu per i rigugiati, in occasione della giornata mondiale del rifugiato 2016

«L'UNHCR celebra ogni anno, il 20 giugno, la Giornata Mondiale del Rifugiato, per mettere in luce il coraggio e la resilienza delle famiglie costrette a fuggire dalla guerra e dalle persecuzioni. E ogni anno l'UNHCR cerca di trovare un barlume di speranza nelle statistiche globali che pubblichiamo per dimostrare che il mondo sta trovando soluzioni per aiutare a sostenere i rifugiati nel trauma che vivono quotidianamente. Quest'anno però i segnali di speranza sono difficili da trovare.

Il numero, la complessità e la natura prolungata dei conflitti di oggi significano che le migrazioni forzate hanno ormai raggiunto un livello senza precedenti dalla fondazione delle Nazioni Unite; sostanzialmente oltre 60 milioni di persone in tutto il mondo sono costrette ad abbandonare la propria casa. Ogni giorno i media raccontano un nuovo dramma di rifugiati; di bambini, madri e padri che perdono la vita nel disperato tentativo di sfuggire alla violenza.

In questo tragico contesto, una retorica politica disgregante in materia di asilo e di migrazione, e livelli preoccupanti di xenofobia, stanno minacciando le convenzioni internazionali che tutelano chi è costretto a fuggire da guerra e persecuzione. Invece di una ripartizione degli oneri, vediamo la chiusura delle frontiere; invece di volontà politica c'è paralisi politica. E le organizzazioni umanitarie come la mia sono lasciate ad affrontarne le conseguenze, mentre allo stesso tempo lottano per salvare vite con budget limitati.

Tuttavia, vi è motivo di speranza. In contrasto con la narrazione tossica ripetutamente presente nei media, abbiamo spesso assistito a slanci di generosità; da parte delle comunità di accoglienza, da parte di singoli individui e da parte di famiglie che hanno aperto le loro case. Queste persone comuni vedono i rifugiati non come mendicanti, rivali per il lavoro, o terroristi - ma come persone come te o me, le cui vite sono state sconvolte dalla guerra. I loro semplici atti di solidarietà sono in corso in tutto il mondo, ogni giorno.

L'UNHCR vede il 2016 come un momento di svolta per la causa dei rifugiati. Mentre le guerre rappresentano una spirale fuori controllo, riteniamo che questo debba essere un anno per assumersi responsabilità collettiva e di azione per porre fine ai  conflitti che costringono le persone a fuggire e anche per aiutare i milioni di persone le cui vite sono state distrutte da questa violenza.

I leader mondiali non possono più restare a guardare in modo passivo mentre tante vite sono ingiustificatamente perse. Dobbiamo essere intelligenti nel trovare soluzioni per aiutare i rifugiati. Dobbiamo trovare mezzi dignitosi e umani per far sì che i rifugiati non siano costretti a rischiare la propria vita e quella delle loro famiglie ricorrendo a spietati trafficanti o affidandosi adimbarcazioni fragili nel tentativo di mettersi in salvo.

Una storica riunione ad alto livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite su come affrontare i grandi movimenti di rifugiati e migranti, il 19 settembre, metterà tutti noi alla prova. I governi saranno all'altezza della situazione e prenderanno nuovi impegni di condivisione delle responsabilità per i rifugiati in uno spirito di solidarietà globale, in linea con i principi fondamentali del diritto internazionale dei rifugiati? E inoltre, si impegneranno per fare la loro parte nel trovare risposte per le persone costrette a fuggire dalle loro case, e che hanno perso tutto per colpe non L'UNHCR sta dalla parte dei rifugiati #WithRefugees, nella Giornata Mondiale del Rifugiato e ogni giorno - e il 19 settembre vogliamo che il mondo si unisca a noi. In questo modo saremo in grado di inviare un messaggio ai leader del mondo, che devono agire».

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Richiedenti asilo arrestati, Ics: «Fatto grave, assumeremo adeguati provvedimenti»

TriestePrima è in caricamento