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Cronaca

Confartigianato: nuovo contratto integrativo alimentari e panificazione per 5000 lavoratori in Fvg

Il contratto interessa 1.300 aziende artigiane e si caratterizza per importanti novità dal punto di vista del welfare aziendale, del sostegno alla genitorialità e per le necessità occupazionali delle start up del settore

Cinquemila lavoratori e 1.300 aziende artigiane del settore alimentare e della panificazione da oggi in Friuli Venezia Giulia hanno un nuovo contratto integrativo, che arriva a vent’anni dall’ultimo siglato e si caratterizza per importanti novità dal punto di vista del welfare aziendale, del sostegno alla genitorialità e per le necessità occupazionali delle start up del settore.
Il contratto integrativo è stato firmato ufficialmente oggi, martedì 16 gennaio, a Udine nella sede di Confartigianato  dai presidenti regionali di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, e di Cna Fvg, Nello Copetto, per la parte datoriale e dai rappresentanti sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rispettivamente Claudia Sacilotto, Fabrizio Morocutti e Pier Paolo Guerra.
«Per noi un traguardo importante – hanno commentato all’unisono i rappresentanti sindacali – perché questo contratto regionale mancava da vent’anni».

È stato l’atto conclusivo di un percorso avviato a novembre 2017, che ha dimostrato «le buone relazioni sindacali esistenti nella nostra regione – ha sottolineato Tilatti – e la loro vitalità, tanto che rendono possibile l’innovazione per rispondere al meglio ai fabbisogni di imprese e lavoratori».
Tra le novità del contratto integrativo Fvg sono particolarmente importanti quelle relative alla sfera di applicazione (alimentari fino a 15 dipendenti e panificazione, compresi i negozi di vendita del pane e generi alimentari vari); alla costituzione entro il 31 maggio 2018 di un Fondo per erogare servizi a favore di imprese e loro dipendenti; al riconoscimento da gennaio di quest’anno di un premio di risultato diversificato a seconda del settore di appartenenza, con aumenti mensili compresi tra i 20 e i 40 euro.
Inoltre, per quanto riguarda l’orario di lavoro, si prevede tra l’altro la costituzione di una “banca delle ore” per far fronte a situazioni di congiuntura negativa; si aumenta la possibilità di avere fino a 5 addetti a tempo determinato nel caso di assunzioni concluse nei primi 24 mesi dall’avvio di una nuova attività di impresa.

Per quanto riguarda il welfare aziendale, il contratto integrativo prevede la possibilità di convertire, su richiesta del lavoratore, una parte del premio di produzione in prestazioni; dal 1° gennaio 2019 si prevede la copertura parziale del terzo giorno di malattia per eventi con assenza inferiore ai 6 giorni; il congedo parentale si può modulare in misura oraria e ai padri è concesso un giorno di permesso retribuito in più in occasione della nascita o adozione/affidamento di un figlio.
A sottoscrivere il contratto integrativo per la parte datoriale c’erano anche i capigruppo di Confartigianato Paolo Fontanont (panificatori), Enzo Angelini (alimentari vari), Dario Delli Zotti (pastai), Giorgio Venduo (gelatai), Giuseppe Citron (pasticceri), Gianfranco Badin (caseari); per Cna, Patrizia Aloe (agroalimentare).  Per il sindacato presenti anche Stefano Gobbo e Giorgio Spealt (Fai-Cisl); Massimo Marega.

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