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Cronaca

Pugno di ferro della Digos: 19 misure cautelari a Torino, un giovane fermato a Trieste

E' questo il bilancio dell'operazione nei riguardi di militanti di Askatasuna, anarchici e studenti dei collettivi universitari. Le accuse vanno dalla rapina, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia ad incaricato di pubblico servizio, fino alla violenza privata e al danneggiamento

La Polizia di Stato di Torino, nelle prime ore della mattinata odierna, ha eseguito 19 misure cautelari nei riguardi di diversi militanti di Askatasuna, alcuni anarchici e studenti dei collettivi universitari, responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia ad incaricato di pubblico servizio, violenza privata e danneggiamento, aggravati. Uno di essi, un giovane universitario, pur risultando residente a Torino, è stato fermato dalla sezione triestina della Digos mentre si trovava a Trieste. 

L'operazione

In particolare, i poliziotti  della DIGOS di Torino – nell’ambito di un’attività di coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione anche tramite le DIGOS di Brescia, Udine e Cuneo -  ha eseguito 3 misure cautelari degli “arresti Domiciliari” , nei confronti dei tre principali referenti del “C.U.A. - Collettivo Universitario Autonomo” (articolazione di Askatasuna): i quali, dalle indagini, sono risultati essere i coordinatori delle azioni violente e sette del “Divieto di Dimora a Torino” ( di cui 5  di Askatasuna e 2  Ex Asilo) . Colpiti, infine, dalla misura cautelare dell’“obbligo di presentazione quotidiana alla P.G altri 9 soggetti (di cui 4 di Askatasuna, 2 Ex Asilo e 3 di Collettivi Universitari).

I fatti

I fatti risalgono allo scorso 13 febbraio, quando, in occasione di un volantinaggio effettuato da esponenti del FUAN sulla tematica delle Foibe all’esterno della Palazzina Einaudi, una quarantina di antagonisti e studenti ha circondato i Reparti Mobili della Polizia di Stato posti a tutela dei giovani del FUAN, mentre una decina di facinorosi si è  introdotta all’interno del plesso universitario e, dopo aver aggredito due guardie giurate con calci e spintoni, ha sfondato la porta di accesso dell’aula “Paolo Borsellino” assegnata ai rappresentanti del FUAN, danneggiando diversi arredi.

Gli scontri

Subito dopo gli stessi hanno raggiunto il gruppo all’esterno dove, nel frattempo, erano giunti altri 20/30 militanti d’area, insieme ai quali tentavano ripetutamente di entrare in contatto con i giovani del FUAN; uno di questi ultimi  è stato colpito con un calcio sferrato da un antagonista, immediatamente bloccato da personale della Digos, circostanza questa che provocava l’immediata reazione dei sodali, che hanno  tentato ripetutamente di sottrarlo con la violenza alle forze dell’ordine.

Circondata una macchina della Digos

Successivamente, all’atto del trasporto del fermato presso la Questura, l’autovettura della Digos è stata circondata da una quarantina di facinorosi, i quali hanno colpito ripetutamente il mezzo con calci e pugni nel vano tentativo di far desistere gli operatori di Polizia dall’arresto, i quali, poco dopo, nel tentativo di allontanare i facinorosi, sono stati spintonati dagli antagonisti che continuavano nella loro condotta violenta colpendo alcuni operatori con calci, rovesciando nel contempo diversi cassonetti dei rifiuti dinanzi l’auto di servizio, lanciandone anche alcuni all’indirizzo delle forze dell’ordine. Nell’occorso, i poliziotti della Digos hanno bloccato le due militanti di Askatasuna traendole in arresto per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.  Per i citati fatti rimanevano feriti 8 appartenenti alle Forze dell’Ordine con ferite guaribili da 5 a 30 giorni.

Il giorno dopo

Inoltre, il giorno successivo, il 14 febbraio, al termine di un corteo di protesta effettuato nel centro cittadino da militanti antagonisti ed aderenti ai collettivi studenteschi universitari per solidarizzare con gli arrestati, è stata nuovamente rioccupata ed ulteriormente vandalizzata l’aula del FUAN con sottrazione anche di alcuni arredi; il fatto è avvenuto dopo aver, tra l’altro, minacciato una guardia giurata posta a vigilanza del predetto locale ed aver apposto una nuova serratura al fine di impedire la riappropriazione dell’aula, sequestrata, nei giorni successivi, dalla Digos di Torino in esecuzione di un provvedimento della Procura della Repubblica di Torino.

Sequestri

A seguito delle indagini della Digos sono stati, altresì, individuati e denunciati altri 9 militanti d’area per analoghi reati, mentre è ancora al vaglio degli inquirenti la posizione di altri 8 fra i responsabili. Durante l’esecuzione delle 19 misure cautelari è stata anche perquisita e sequestrata, su delega dell’Autorità Giudiziaria di Torino, la storica aula “C1” occupata dal “C.U.A.” all’interno del Campus Einaudi.           

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